Carletto Romeo
Windsurf School O’Brady
Oggi pomeriggio piacevole brezza da Sud / Sud Ovest e…
Mastro O’Brady inaugura giretto dimostrativo con vela 5.5 e tavola molto comoda.
Con i 35 gradi della “giornata afosa sidernese” (no! tranquilli non si tratta di un evento, premio letterario o sagra nazional-popolare a cui la nostra amata terra ed i nostri meno-amati conterranei ci hanno abituato) l’unico posto gradevole e’ “a mollo” in acqua a rinfrescarsi oppure a veleggiare a zonzo senza meta in un “costa to costa” (termine letterario copiato dall’inglese arcaico) molto gradevole per gli occhi, orecchi, naso e gola!
Fino alle 17.23, orario ufficiale del meridiano di Siderno Superiore, il tempo per compiere un pochino di evoluzioni sulla tavola (concediamo al nostro eroe un attimo di vetrina e di goduria): stiamo alludendo a 8 strambate, 4 virate ed una poppa lunga lunga che ti concilia col mondo.
Del resto quando Eolo sidernese ci si mette bisogna approfittarne. Purtroppo la cosa non accade sovente, anzi spesso a nulla valgono le preghiere ed i riti propiziatori che il popolo dei surfisti indigeni giornalmente attua.
Alle 17.30 arriva però un mulinello a 360° tipico del cambiamento di vento in arrivo… la goduria è stata breve ma intensa e… Mastro O’ Brady decide di rientrare… inutile star a sperare in qualcosa di diverso… ormai esperienza insegna che quando Eolo fa le bizze non c’è più niente da fare!
Bisogna lavare vela e tavola con acqua dolce e rimettere tutti gli arnesi al loro posto: per oggi abbiam dato e riteniamoci fortunati visto che per molti giorni a volte fai i conti con la “bonaccia” (apro parentesi per spiegare ai meno IN del mondo surfistico ed eolico in genere: la suddetta “bonaccia” non è una avvenente signora o signorina dalle giunoniche fattezze, MAGARI, ma purtroppo è semplicemente un modo di dire marinaresco per indicare la CALMA PIATTA!)
In foto un bel primo piano dell’indispensabile “piede d’albero”…
La storia e la genesi del Windsurf come attrezzo prima e come sport poi, passano necessariamente da questo aggeggio, che grazie al suo “snodo” è la scoperta “essenziale” di questo mondo: nei primi anni 70 ha consentito di collegare così una tavola ad una vela in maniera “mobile” quindi non “fissa” diversamente da quello che da sempre accadeva per la barca a vela in genere…
P.S. il cacciavite a stella giallonero si trovava la’ per caso e… non ci sentiamo di negargli un attimo di popolarità su questo canale.
A domani con la prossima uscita e con alcuni rudimenti di tecnica base.
Buon Vento a tutti