Carletto Romeo
Vela che passione!
Scrivere di vela è come tuffarsi nelle nostre limpide acque marine in una giornata afosa dai 40 gradi e passa… si, perché mi dona quella sensazione di benessere, quel piacere che descrivere a parole è impossibile…
Andare a vela comprende svariati sport e… visto che siamo sempre + schiavi del re AUDITEL e della regina AUDIENCE… non posso non cominciare ricordando le notti insonni dell’Italico popolo, appiccicati al telecomando, non per le prodezze di Del Piero e compagnia bella, ma bensì per le regate di Coppa America della nostra Luna Rossa… ebbene forse solo in quelle occasioni i più si sono accostati ad uno sport d’elite, se vogliamo, ed hanno fatto i conti con tutta la terminologia che lo stesso prevede: noi che masticavamo di dribbling, 4-4-2 e zona difensiva, abbiamo cominciato a destreggiarci (goffamente e maldestramente) con boline, spinnaker, rande e strambate.
Ma non credo ci si debba stupire più di tanto di un successo del genere, poiché dobbiamo sicuramente avere un patrimonio genetico da navigatori… ora non voglio di certo scomodare la storia con i nostri paladini: Cristoforo Colombo e la Nina, la Pinta e la Santa Maria, Amerigo Vespucci, Magellano… ne tanto meno voglio disturbare a quest’ora la mitologia: Ulisse i cui viaggi erano… un’Odissea; Giasone coi suoi Argonauti… per non parlare poi di leggende: Sandokan a bordo dei suoi Prao… sicuro è che fin dai primordi l’uomo ha sempre tentato di muoversi sull’elemento acquoso, ma non avendo aimè facoltà divine (Gesù che cammina sull’acqua è rimasto un copyright esclusivo del nostro Messia) ha dovuto industriarsi ed arrovellarsi per riuscire a farlo. Il gioco poteva sembrare semplice: un pezzo di legno, un lenzuolo non bucato, 2 o 3 pezzi di corda:
l’imbarcazione primitiva è fatta! Scherzi a parte il fascino dell’andare a vela risiede proprio in questo: la semplicità! E ci aggiungo l’elemento “naturale” fondamentale ed insostituibile senza il quale non c’è propulsione, non c’è movimento… non c’è sport a vela: il vento!
Croce e delizia di ogni navigatore a vela, il vento va conosciuto, capito, oserei dire “sentito”: molto sommariamente impareremo così i nomi dei vari “venti” a seconda della loro provenienza rispetto ai punti cardinali: partendo dal Nord avremo la Tramontana e poi Nord-Est il Grecale, Est il Levante, Sud-Est lo Scirocco, Sud il Mezzogiorno, Sud-Ovest il Libeccio, Ovest il Ponente, Nord-Ovest il Maestrale (vedi la rosa dei venti). Il vento quindi assicura la propulsione: essa va ora messa al nostro servizio con l’utilizzo della tecnica al fine di creare le “andature” che sono sempre le stesse indipendentemente dall’aggeggio che abbiamo (dallo yacht di 18 mt alla tavola da surf più spartana). Esse sono: il Traverso, il Lasco, la Poppa e la Bolina che assicurano un bel girotondo completo di 360 gradi rispetto alla direzione del vento. A seconda del lato della vela che daremo al vento diremo “mure” a dritta o a sinistra. Quindi inizieremo ad avere un’idea delle manovre da compiere per cambiare la nostra direzione di percorso o per meglio dire “cambiare le mure”: avremo la Virata e la Strambata che son sempre precedute da una preparazione di manovra rispettivamente con l’Orzata e la Poggiata… lo so, lo so, qui rischiamo di far confusione e soprattutto di tediare il gentile lettore con termini troppo tecnici, perciò rimando magari ad un approfondimento specifico sugli argomenti relativi alle varie categorie di sport a vela: ad iniziare dalla più piccola barchetta detta Optimist (utilizzata proprio per i bimbi ed i principianti) per passare poi al windsurf coi suoi elementi e perché no all’ultimo nato in ordine di tempo il kitesurf (surf con l’aquilone).
Sicuramente nelle sue varie forme “andare a vela “ è uno sport per tutti: ecologico, naturale e libero… le sensazioni provate planando sull’acqua e veleggiando sono davvero indescrivibili… i “rumori” dell’acqua sullo scafo o del vento sulle vele… i profumi del mare… i colori del cielo e del mare… i sapori della salsedine in faccia… il feeling con tutto ciò che ti circonda: tu un puntino nell’immenso ecosistema marino…
CONTROINDICAZIONI: sport non adatto a:
– chi intende il mare come… oziare in spiaggia in 3 cm quadrati a sfoggiare il costume ultimo grido e a rischiare solo i bicipiti alzando ed abbassando il pesante cocktail…
– chi si sente gratificato al solo premere un pulsante col dito… e sentire il rombo di 150 cavalli motore sotto al popi… (leggasi moto d’acqua e jet-ski)…
– chi non ha tanta pazienza… per provare e riprovare le manovre o meglio NON può certo rischiare di far figuracce davanti alla platea che osserva…
– ma soprattutto chi non è animato da vera PASSIONE…
per tutti gli altri…
VELA = ADRENALINA PURA AL 100%
BUON VENTO A TUTTI !