Carletto Romeo
Terroristi, no estradizione
Francia nega l'estradizione richiesta dall'Italia per 10 terroristi rossi condannati per molteplici delitti.
Terroristi, no estradizione!
Francia nega l’estradizione richiesta dall’Italia per 10 terroristi condannati per molteplici delitti.
Si chiama Chambre de l’Instruction, fa parte della Corte d’Appello di Parigi e oggi ha dato un saggio delle proprie idee e dei propri indirizzi politici, morali e di diritto internazionale, negando di fatto l’estradizione per 10 terroristi rossi che, ne hanno fatte di cotte e di crude nel periodo più buio della storia italiana, tutti inclusi nella recente operazione ‘Ombre rosse’ dell’aprile 2021.
Dall’Italia era partita la richiesta naturale di estradizione, visto che da anni i personaggi in questione conducono una vita normale in territorio francese come se niente fosse!
Ecco chi sono e cosa hanno fatto:
Giorgio Pietrostefani, ex militante di “lotta continua”, condannato in Italia come uno dei mandanti dell’omicidio del commissario Calabresi.
Enzo Calvitti, 67 anni, ex brigatista rosso, condannato in contumacia a 18 anni di carcere per associazione a scopi terroristici e banda armata. Oggi si gode la pensione come ex psicoterapeuta.
Marina Petrella, 67 anni, ex brigatista rossa, condannata per l’omicidio del generale Galvaligi, del sequestro del giudice Giovanni D’Urso, avvenuto a Roma il 12 dicembre del 1980, e dell’assessore regionale della Democrazia Cristiana Ciro Cirillo, avvenuto a Torre del Greco il 27 aprile del 1981 e nel quale furono uccisi due membri della scorta, e per l’attentato al vice questore Nicola Simone.
Roberta Cappelli, 66 anni, ex brigatista rossa, condannata all’ergastolo per gli omicidi avvenuti a Roma, del generale dei carabinieri Enrico Galvaligi, ucciso l’ultimo dell’anno del 1980, dell’agente di polizia Michele Granato (9 settembre 1979) e del vice questore Sebastiano Vinci (19 giugno 1981).
Giovanni Alimonti, 66 anni, ex brigastista rosso, condannato nel 1992 a 19 anni di carcere per il tentato omicidio nel 1982 del poliziotto Nicola Simone.
Narciso Manenti, 64 anni, ex membro dei “nuclei armati per il contropotere territoriale”, condannato nel 1983 all’ergastolo per l’omicidio dell’appuntato Giuseppe Gurrieri. Oggi, dopo 40 anni trascorsi in Francia, si gode la sua società di comunicazione, libero e indisturbato.
Maurizio di Marzio, 60 anni, sfuggito alla retata dell’aprile 2021 e arrestato in seguito.
Sergio Tornaghi, 63 anni, ex brigatista rosso, condannato all’ergastolo per l’omicidio di Renato Briano, direttore generale della ‘Ercole Marelli’. Dovrebbe scontare in Italia un residuo di pena a 5 anni e 9 mesi per banda armata, associazione sovversiva, sequestro di persona e rapina. Oggi gestisce a Parigi il noto ristorante, il “Baraonda”.
Raffaele Ventura, 70 anni, ex “formazioni comuniste combattenti”, dovrebbe scontare 20 anni di carcere in Italia dopo essere stato condannato per concorso morale nell’omicidio del vicebrigadiere Antonio Custra, avvenuto il 14 maggio 1977.
Luigi Bergamin, 72 anni, ex militante dei “pac” (proletari armati per il comunismo) deve scontare una pena a 16 anni e 11 mesi di reclusione come ideatore dell’omicidio del maresciallo Antonio Santoro, capo degli agenti di polizia penitenziaria, ucciso da Cesare Battisti a Udine il 6 giugno 1978.
Non si conoscono ancora le motivazioni della sentenza, passeranno diversi giorni prima di sapere il perché di questo rifiuto.
Rammarico e attesa per le motivazioni della sentenza emergono dalle parole ufficiali del ministro della giustizia italiano Marta Cartabia.
Tutti i suddetti condannati, fuggiti in Francia, erano in aula ad ascoltare la sentenza, ad eccezione di Giorgio Pietrostefani, da tempo malato e non in condizione di esser presente.
Cosa accadrà ora?
L’iter prevede che la sentenza possa essere impugnata dalla procura generale, passeranno ancora mesi o anni e…
Questa è la giustizia…
Almeno per la Chambre francese… Ovvero per gli uomini e le donne che la compongono!
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