Carletto Romeo
Sofia – Appunti di Viaggio
Appunti di viaggio in Bulgaria: Sofia, Varna e Plovdiv.
Partenza alle 8,14 con treno “Italo” da Rosarno, prima destinazione Roma Termini…
Mi sarebbe piaciuto dire: “Partenza dall’aeroporto di Reggio Calabria… Oppure Partenza da Siderno…
Ma così non è, purtroppo, quindi bisogna pianificare bene tutto, chiedere il “favore” all’amico fidato per un passaggio, sperare che treni, bus, metro, voli e… “Carrozze a Cavallo”, facciano bene il loro “dovere”, altrimenti salta tutto!
Fino alle 13.15, viaggio tranquillo, Italo è una garanzia!
Alle 13,16, fulmine a ciel sereno, arriva la notizia di un brutto incidente a Roma Termini…
Un uomo ha perso la vita su un binario, la stazione è irraggiungibile, tutti nel panico…
Italo, finora ineccepibile, si becca la prima ora di ritardo. Del resto, con Termini off-limits, non si può fare altro! Ma c’è chi ha pianificato un viaggio, con coincidenze e orari da rispettare…
Passano i minuti, le notizie online sono certe, il treno resta fermo e, alla fine, sopraggiunge un “Train Manager”, ora così viene definito, che ci avvisa “a voce” di un imminente comunicato ufficiale, con tutte le decisioni prese.
Tra tutti, mi permetto di domandare se è già previsto il nuovo orario di arrivo, e lui mi risponde:
“DIO solo lo sa!“
Per fortuna il comunicato arriva alle 14,40 e ci viene “concessa” una fermata straordinaria alla stazione Roma Tiburtina. Non è Termini, ma meglio di niente… Ritardo circa 90 minuti!
In fretta e furia, eufemismo, becchiamo la prima metro per arrivare a Termini, per riuscire ad “acciuffare” il primo bus per l’aeroporto di Ciampino, dove ci attende il nostro volo.
“Se il buon giorno si vede dal mattino!“
Ma siamo uomini di mondo e non ci fermiamo mica al primo ostacolo…
Ah già, a proposito, ma chi siamo?
Con me c’è l’onnipresente Gimenez, che tranquillamente segue le mie scelte in fatto di esplorazioni internazionali, bontà sua!
Questa volta il dito del mouse, “di selezione”, è finito sulla Bulgaria, nazione europea che mancava all’appello, tra quelle già visitate.
Volo Ryan Air “Roma-Sofia” e ritorno: volo ai costi modici della compagnia irlandese, ce ne fossero da Reggio Calabria, Lamezia e Crotone! Ma questa è un’altra storia, non divagare!
Con un certo affanno, qualche corsa ad ostacoli imprevista, qualche variazione obbligata di percorso e… SENZA il canonico brunch di preparazione al volo… Per un pelo, insomma, eccoci al gate per Sofia, nel secondo aeroporto romano, con una prima iniezione di idioma e di presenza bulgara.
Volo tranquillo, è risaputo ai più che in ogni mezzo di trasporto che non sia Mitsy, io dormo di brutto! Non mi svegliano nemmeno le cannonate, figuriamoci i “costanti consigli per gli acquisti” della compagnia irlandese, che da qualche parte dovrà pur guadagnare qualche soldino, visti i prezzi stracciati dei voli, bontà loro!
Esattamente alle 20,20, ora locale di Sofia, la Bulgaria ha un ora in più rispetto al Meridiano di Greenwich, tocchiamo terra, e “felici e contenti” ci dirigiamo verso la prima “tappa bulgara” in programma: “una bella visita guidata ai bagni maschili!”
Magari tu pensavi ad altro? Per esempio, al box per i turisti, o al desk del cambio valuta… Certo, hai ragione, ma la prostata ha i suoi “diktat” e noi non facciamo mica eccezione!
Cambio: devo dirti in anticipo che la Bulgaria, paese a pieno titolo in Europa, non ha aderito alla moneta unica, saggia decisione, e quindi urge cambiare qualche soldino, anche perché per acquistare alcune cosette spicciole i bulgari “pretendono” i contanti, i LEV (la moneta bulgara). Niente carte o monete virtuali, così tanto di moda tra gli europei “evoluti” 😀
Senza ulteriori commenti di politica macroeconomica, ti dico solo che… Il biglietto del treno che a Roma paghi 16 euro (collegamento tra Stazione Termini e Aeroporto di Fiumicino, necessario, indispensabile e ovviamente oggetto di speculazione), qui a Sofia (stesso tragitto in km, stessa importanza tra aeroporto e stazione centro città) costa la bellezza di 1,60 LEV, che al cambio odierno corrispondono a euro 0.78… Ti basta come esempio?
Dopo circa 20 minuti di metro, eccoci già in strada in centro città, “sbarcati” alla stazione centrale della capitale, “Serdika”, antico nome storico di Sofia… Poi te ne parlo…
Qui, chi mi conosce sa bene che amo “perdermi nel trovare” i miei punti di riferimento e dirigermi così verso l’appartamento che abbiamo prenotato.
Non senza qualche difficoltà, stavolta, vuoi la mancanza di una cartina stradale, grave pecca per me, vuoi alcune indicazioni sbagliate di quell’oggetto intelligente che tu chiami “gugolmappisi”, vuoi la sfortuna di non aver incontrato nemmeno un bulgaro che parlasse almeno 2 parole di inglese, arriviamo al nostro “promesso lettuccio bulgaro” in una mezz’oretta…
Ad accoglierci c’è Ana, la proprietaria dell’appartamento, una arzilla signorona over 60 che ci accoglie con un ciao, un discreto italiano e, cosa sempre molto gradita, anche un bel sorriso.
Appartamento 1, piano terra, vista strada, conquistato con merito: le mie indagine pre-partenza sono sempre utili!
Lettuccio onorevole, il mio materasso non è duro quanto vorrei, ma non posso mica pretendere, il bagno è ok, il prezzo non te lo rivelo per non farti avere un attacco d’ulcera.
“Tocco pitto”, senza la mia doccia d’ordinanza, resisterò, Ana è stata chiara in proposito: “Uscite subito per beccare l’ultimo ristorante aperto!“. I bulgari, a quanto pare, mangiano come le galline. In effetti sono “solo” le 11, le 23 locali, e per strada è tutto chiuso. Troviamo “solo” un triplice chiosco con in vetrina un “kebbabbaro” (i termini usati sono mio copyright) dai modi burberi.
Scopriremo in seguito, grazie al mio terzo grado, che questi ha origine 50% magiara e 50% libanese, ma quello che più conta, lo ammireremo nel “confezionare” in pochi secondi una versione di kebab “ALL CUSTOM” (tutta scelta dal cliente), (spesso se usi l’italiano si capisce meglio), che definire deliziosa è riduttivo!
Altro termine per il nostro primo pasto bulgaro è: FORMATO FAMIGLIA! Gimenez, infatti, non riesce nemmeno a finirlo. Io, invece, con la calma e la virtù degli anziani della tribù Affamados, “termino” (termine di swarzeneggeriana memoria) il metro di panino indigeno, lasciando un meritatissimo “feedback live”, al non più “burbero bulgaro”, il quale ringrazia con sorriso smagliante! Voto 10.
È tempo di rientrare a casetta, ops, volevo dire appartamento, fare la doccia liberatoria e finalmente concedere il meritato riposo alle “stanche membra”, dopo 16 ore di viaggio transeuropeo.
Gimenez, già a letto sotto le coperte, come un Pascià, è pronto a dare i primi giudizi sul nuovo paese visitato, le prime sensazioni contano molto! A parte i bulgari incontrati, che obiettivamente non sono molti e non fanno testo, il buon Gimmy ancora non riesce a credere al primo cambio euro-lev e al primo calcolo su quanto abbia speso per un kebab e una birra da campioni… Viva l’euro e chi lo ha voluto! Buona Notte da Sofia.
Fine prima parte.
Primo giorno a Sofia, piccolo dettaglio è il mio compleanno, quindi sono relativamente distratto dai milioni di messaggi augurali da parte dei miei miliardi di amici… MA! Bando a tutto ciò! In vacanza bisogna iniziare bene la giornata e una sonora COLAZIONE è ciò a cui alludo. In appartamento non è prevista, è chiaro, quindi alla cieca, senza “info gugoliane”, eccoci in strada a cercare il posto adatto.
Per posto adatto intendo il luogo “non turistico”, non me ne vogliano i vari “Macchi” o “Starbacchi”, ma bensì il posto “indigeno”, con annesse delizie da forno calde e caffè, “almeno sufficiente”!
Dopo 20 minuti di ricerche “casa per casa”, vicolo per vicolo, il termine “rastrellamento” è esagerato, ma per farti capire, troviamo un localino minimal con vetrinetta “appannosa” e anche “appannevole”, e dentro…
Ogni “ben di Dio” da forno, mi si perdoni la blasfemia, con diversi articoli, con base pane, in ogni possibile variante. La scelta “difficile” ricade su un bauletto con in sommità dei ricami di vaniglia e cioccolato! Capirai, se ancora non lo avessi realizzato, che qui le scritte sono esclusivamente in bulgaro, ovviamente con carattere cirillico, ovviamente incomprensibile al turista medio, e anche a quello dotto!
Ti devi “affidare” alla vista, all’olfatto, all’istinto e alla fortuna del caso! Stavolta Santa Lucia, notoria protettrice dei prodotti “da forno”, è con noi, nonostante nei 20 minuti di ricerche precedenti il buon Gimenez non sia stato così “buono” e abbia, per così dire, “chiamato” sul suol terrestre qualche divinità celeste!
Il panino, bauletto, o quello che è, dorato a dovere in superficie come piace a me, e cotto a dovere anche nelle “interiora”, risulta ripieno di una crema al cioccolato così fine e delicata con essenze di vaniglia, cannella e chissà quale altra cosa buona orientale… Una GODURIA!
Il caffè: non avevamo speranza alcuna e… Ovviamente non possiamo che prendere ciò che ci viene propinato come espresso… Ho bevuto in vita mia ciofeche peggiori, devo ammetterlo: anche in Italia dove “ci si spaccia” come depositari della tazzina magica.
Inizia così la prima giornata dedicata alla visita della capitale, rigorosamente “step by step” ( a’ ‘ppedi), con la fortuna di aver beccato un sole estivo che picchia forte e un cielo terso a cui le foto dei nostri aggeggi fotonici non rendono giustizia a dovere!
I monumenti a Sofia non mancano ed il verde nemmeno! È la parte delle mie vacanze che preferisco: scoprire posti “strada facendo” senza meta precisa. Ovvero prima li vedi, poi li fotografi e, solo dopo, davanti ad una cartina, verifichi nome e posizione, realizzando spesso quanto siano reali le premesse o quanto a volte un bluff!
Città semplice, pulita e molto calma e sicura! Nemmeno un poliziotto in giro, non una rissa ne una ressa, centro storico curato, vie secondarie un po’ meno, alcune molto meno!
A colpire sono i colori dei palazzi con le forme tipiche orientali e con tinte spesso vivaci, a dispetto del grigiore delle città post comuniste.
Dopo la prima promenade, per capirci parliamo di almeno 3 ore di esplorazione a piedi, che te lo dico a fare, arriva il momento del primo pranzo, banco di prova turistico per eccellenza!
Banchetto meritato per le nostre gambe messe a dura prova, come sempre, poi ti spieghi come le persone ti stiano alla larga nei viaggi 😀
A Sofia ed in Bulgaria in genere, si mangia davvero bene, posso dirlo a chiare lettere! Che sia un menu turistico, con le classiche proposte di piatti unici, MAIN DISH, che sia invece un piatto tipico della cucina tradizionale, posso dire di aver trovato sempre ottima qualità nelle materie prime, cottura precisa e anche condimenti leggeri.
Molti i piatti carnivori, di pollo, tacchino o maiale, molti quelli a base di pesce, varietà di pescato, molti quelli vegetariani con la presenza di numerose versioni per vegani.
Anche l’acqua in generale a Sofia è ottima, la tradizione dell’Europa dell’Est vuole anche la presenza di terme, dove godere del potere benefico delle relative acque: non siamo ai livelli di Budapest, regina assoluta nel campo, ma anche qui le terme sono un “must”.
E della BIRRA? Ne vogliamo parlare?
Direi di no, perché rischio di fare errori gravi di morfologia, fonetica e anche sintassi 😀
LEI è la KAMENITZA :*
Fine seconda parte.
Secondo giorno di vacanza a Sofia e i nostri eroi non riescono a rimanere fermi nella capitale bulgara. La meta odierna è fuori porta e l’appuntamento per la partenza dell’escursione prenotata è qui:
È la Cattedrale Aleksandar Nevski, una delle poche cosette “non” viste il giorno prima ma…
Oltre a rimirarne la bellezza, voglio renderti partecipe di una cosetta che in tanti anni di peregrinare internazionale non mi era mai accaduta.
Tralasciando il non trascurabile dettaglio della colazione “rifatta” presso la nostra benefattrice panettiera del giorno precedente, tralasciando il non trascurabile dettaglio che il sottoscritto per fare ciò, e solo il sottoscritto, è stato costretto ad una levataccia all’alba i cui effetti sulla psiche del medesimo sono ancora evidenti…
Ti voglio invece parlare dell’episodio riguardante il tassista che ci ha accompagnati nel tragitto dall’appartamento al luogo di partenza del tour. La chiamata all’uomo in giallo, a Sofia guai a non prendere quelli ufficiali dalla scritta OK, era stata effettuata su mia richiesta dalla nostra “consiergia” Ana. Vuoi la stanchezza, vuoi la fretta, la pur sempre attiva Ana aveva anticipato alla centrale taxi una corsa verso l’aeroporto. Ma chi te lo ha chiesto?
Una volta a bordo, una volta chiesta la vera destinazione, ecco il nostro taxi-driver bloccarsi… “NO aeroporto?” – mi chiede – “No aeroporto”, rispondo”. Niente da fare, è così ligio al dovere che chiama prima la centrale e poi la “colpevole” Ana, che riceve il primo “cazziatone” (antico termine bulgaro) di giornata.
Con la faccia di chi non è ancora convinto, finalmente, il nostro Battista ingrana la marcia e in pochi minuti eccoci alla meta desiderata da “noi”!
Gimenez, che in fatto di pagamenti è veloce come il vento, chiede il costo della corsa. La risposta esatta è 6 LEV, nessun commento ulteriore sul rapporto euro-lev!
Il bello della storia è che l’amico in giallo, oltre a non accettare carte, era già chiaro ai più, in questo caso non ha nemmeno il resto (10-6=4) per la banconota di 10 LEV che gli era stata data.
Gimenez, uomo pacato e riflessivo per antonomasia, stavolta sbuffa un po’, in puro dialetto calabro per giunta! “Non’accetti i carti, non dai u restu, ma chi campi a’ ffari!”
Qui, mentre già preparavo i guantoni per lo scontro italia-bulgaria, ecco la sorpresa: con fare alquanto docile e rassegnato, il tassista restituisce i danari al forte biondino italiano e in bulgaro stretto sicuramente risponde: “teni ccà, basta u vi ‘ndi jiti di pedi“.
Vuoi il gesto, non usuale, vuoi il modo pacato, decido di tagliare la testa al toro e senza indugio lascio l’intera posta chiudendo così la partita. Mai visto in vita mia un tassista così pacioso e arrendevole. E poi invece la letteratura è ricca di aneddoti sulla particolare “cattiveria” dei tassisti bulgari, specialmente quelli non ufficiali.
Eccoci finalmente col deretano sul bus della compagnia scelta, che ci porterà a spasso per la Bulgaria per tutta la giornata, con tanto di spiegazione ciceroniana, con mete prestabilite la chiesa di Bojana, poco fuori Sofia, e il Monastir di Rila, a circa 120 km di distanza. 2 mete bellissime, che ti consiglio vivamente di visitare, già patrimonio dell’UNESCO la seconda e in procinto di essere riconoscita la prima.
CONTINUA
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