Siderno2030 – Precisazioni sul Consiglio Comunale del 10 marzo 2025

Siderno2030 - Precisazioni sul Consiglio Comunale del 10 marzo 2025

RICEVO E PUBBLICO Nota del Gruppo Siderno2030

Durante la seduta del Consiglio Comunale del 10 marzo 2025, al consigliere Sorace è stato impedito di concludere il suo intervento, ritenuto fuori tema rispetto all’ordine del giorno.
Tuttavia, è fondamentale che i cittadini conoscano quanto non è stato possibile esporre, poiché riguarda la posizione del movimento “Siderno2030” sul Piano di Sviluppo delle aree dismesse deliberato dalla Giunta Municipale.
Uno dei punti critici riguarda il pontile di Siderno, ormai in stato di degrado e abbandono, a causa dell’inerzia del Comune che non ha provveduto a suo tempo, a rinnovare la concessione scaduta pur in presenza di regolare e formale richiesta avanzata dalla società Calcementi Jonici già concessionaria.
Uno stato di degrado tale quello del pontile, una volta simbolo di Siderno, che comporta gravi rischi per la sicurezza della navigazione e della balneazione tanto da suggerire una prudente delimitazione dell’area.
L’Agenzia del Demanio, proprietaria dell’infrastruttura, avrebbe dovuto provvedere a sue spese, anche per come stabilito dalla sentenza del Tar di R.C. n. 30/2022 alla demolizione, ma la mancanza di finanziamenti statali – pari a 3 milioni di euro – ne ha impedito finora l’avvio dei lavori.
Nel contempo, una società straniera specializzata in crociere boutique avrebbe manifestato interesse a utilizzare il pontile per fini turistici.

La Direzione Marittima si è detta disponibile a cedere la struttura al Comune di Siderno nello stato attuale, liberandosi così dagli oneri della demolizione.
L’amministrazione comunale, ricevuta la proposta della compagnia di crociere boutique, nel pieno rispetto del proprio modus operandi ampiamente dimostrato finora, di procedere a traino dei vari progetti/proposte preconfezionati, in totale assenza di una visione di città propria che tracci a monte le linee del proprio operato, ha espresso l’intenzione di riqualificare l’opera attraverso un partenariato pubblico-privato, ma ha dichiarato di non avere le risorse per portare avanti il progetto.
Infatti, a dimostrare la totale assenza di programmazione abbiamo visto che nel Documento Unico di Programmazione (DUP) 2025-2027, strumento fondamentale per la pianificazione triennale, non vi è alcun riferimento a questa iniziativa, segnale evidente dell’improvvisazione e della mancanza di un impegno concreto.
Nel frattempo, interveniva all’inizio del 2025, la pubblicazione di un bando pubblico della Presidenza del Consiglio dei Ministri per il finanziamento di piani di sviluppo in aree dismesse fino a 10 milioni di euro e il progetto veniva improvvisamente lanciato.
In tempi ristrettissimi, è stato predisposto un piano di sviluppo dal valore complessivo di 27,9 milioni di euro, articolato in due macrolotti: uno relativo all’area del pontile e uno riguardante un’area a monte della ferrovia e della SS 106, che però ospita ancora attività produttive e non può essere considerata dismessa o inutilizzata.
Il fatto che si sia incluso nel progetto un’area che non rispetta i criteri richiesti dal bando lascia supporre che il secondo lotto sia stato inserito solo per dare al piano una visione più ampia e accattivante, nella piena consapevolezza dell’impossibilità di realizzazione.
In sostanza, un’operazione di facciata.

Alla fine, il Comune ha limitato la manifestazione d’interesse alla sola area del pontile, per un importo di 18 milioni di euro.
Ciò che lascia perplessi è che i consiglieri comunali di minoranza, che avevano già dal mese di ottobre 2024 posto l’attenzione sui possibili utilizzi del pontile, non sono stati informati preventivamente di questa iniziativa ed al pari dei comuni cittadini hanno appreso la notizia dai giornali, tra commenti trionfalistici da parte dell’amministrazione, la quale è sempre pronta a criticare i toni degli avversari politici, come ha fatto la sindaca nei confronti del presidente Occhiuto riguardo le informazioni date di recente dal governatore sulla sanità calabrese, ritenuti dalla sindaca appunto trionfalistici, salvo poi a diffondere urbi et orbi notizie che di veramente fondato per ora hanno davvero poco.
È lecito quindi chiedersi perché, quando è l’amministrazione comunale a enfatizzare i propri progetti, si debba accettare senza obiezioni, mentre se a farlo è un esponente di un’altra parte politica, la retorica viene condannata?
Inoltre, sarebbe stato doveroso un passaggio in Commissione Consiliare o nella conferenza dei capigruppo per consentire un confronto sugli interventi previsti e fornire risposte adeguate ai cittadini.
La mancanza di tale doveroso passaggio nelle commissioni, peraltro più volte richiesto dalla minoranza, non è certo voluto per avere la possibilità, in una qualche misura, di gestire e orientare le scelte dell’Amministrazione.
Siamo convinti che debba essere la compagine che è uscita vincitrice dalle elezioni a dover governare in assoluta autonomia, assumendosi le responsabilità del proprio operato.
Non vorremmo mai e in alcun modo essere avvicinati all’operato di questa amministrazione che dovrà essere, a fine mandato, giudicata dagli elettori.

Il movimento “Siderno2030” è favorevole all’idea di riqualificare il pontile a fini turistici, così come al progetto di collegamento con un ponte per superare il fiume Lordo e integrare il lungomare con l’area di Pantanizzi/Lenzi.
Questo progetto rientrava già in una scheda predisposta da “Siderno2030” nell’ambito del CIS “Svelare Bellezza”, con attenzione alla sostenibilità ambientale e paesaggistica.
Tuttavia, rimangono molti interrogativi: esiste davvero un forte interesse della compagnia di crociere boutique?
L’amministrazione è seriamente convinta dell’importanza di questa opera?
E soprattutto, ha la reale intenzione di portare a termine il progetto o si tratta solo di propaganda?
Se di fatto è stata effettuata la scelta di evitare la demolizione del pontile da parte dell’Agenzia del Demanio che avrebbe consentito l’utilizzo del bando per ottenere fondi per altri interventi, ci si deve chiedere se il Comune sarà effettivamente in grado di completare l’opera stessa.
Il territorio di Siderno ha già troppe opere incompiute e non può permettersi un altro progetto lasciato a metà.
Per questo motivo, riteniamo necessario che l’amministrazione assuma un impegno formale: nel caso in cui il finanziamento ministeriale non verrà concesso o lo sarà solo in misura parziale rispetto all’intero importo domandato, il Comune deve trovare altre risorse, anche ridimensionando l’intervento e , se necessario, ricorrendo a fondi comunali, visto che il margine di indebitamento lo consentirebbe.
Se questo impegno non verrà preso, sarà chiaro che l’intero piano è solo un’operazione di propaganda e che la cittadinanza è stata illusa con rendering spettacolari privi di concretezza.
Siderno2030 crede fermamente nella riqualificazione dell’area e, dopo un’analisi approfondita degli aspetti tecnici e finanziari, è pronta a sostenere la realizzazione del progetto.
Siderno2030

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Carletto Romeo
Presentatore radiofonico e televisivo, attore tv, cinema, teatro. Blogger e webmaster "autodidatta". Scrittore... da sempre! Ma non l'ha mai detto "pubblicamente" a nessuno! E... Mi raccomando! Anche tu che stai leggendo, non lo fare!

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