Piacenza: Professoressa aggredita dai genitori di una allieva.

Per aver sgridato una alunna a causa del cellulare, una prof è stata oggetto di aggressione da parte dei genitori.

Per aver sgridato una alunna a causa del cellulare, una prof è stata oggetto di aggressione da parte dei genitori.

La notizia è trapelata nelle ultime ore ma risale all’anno scolastico appena concluso.
È stato il sindacato degli insegnati, Federazione GILDA-UNAMS, a rendere la cosa pubblica, spiegando di aver scelto di divulgarla al termine dell’anno scolastico per evitare di disturbare ulteriormente la serenità degli studenti e creare polemiche che potessero interferire con il lavoro delle autorità competenti.

Secondo il racconto del sindacato degli insegnanti, i genitori dell’alunna si sono introdotti nell’edificio scolastico senza autorizzazione durante una normale giornata di lezione. Si sono diretti immediatamente verso la docente che si trovava nel corridoio e hanno iniziato ad inveire contro di lei. Tutto ciò “solo” dopo una presunta “sgridata” del giorno prima, da parte dell’insegnante “colpevole” di aver ripreso la figlia per aver utilizzato il cellulare durante una lezione.

La scuola in questione è un Istituto comprensivo emiliano nella provincia di Piacenza.
La professoressa è rimasta profondamente turbata dall’episodio e nei giorni successivi ha persino temuto per la propria sicurezza. Pertanto, con il supporto della Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza, ha presentato una denuncia formale alle autorità giudiziarie e ha richiesto l’intervento dell’Avvocatura dello Stato per la sua difesa.

Salvatore Pizzo, coordinatore sindacale di Piacenza e Parma, così si esprime:

I docenti, nel loro ruolo, sono pubblici ufficiali e dispongono di un’autorità, aspetti giuridici che talvolta vengono trascurati. Per questo motivo, stiamo monitorando le diverse realtà scolastiche del territorio per contrastare fenomeni di delegittimazione e denigrazione dell’autorità del corpo docente, spesso causati da una visione mercantile che considera gli studenti e i loro genitori come clienti, e da una permissività esasperata che calpesta il rispetto”

“Non escludiamo che in casi simili in futuro, potremmo coinvolgere quanti, in vario modo, giustificano indisciplina, scarsa dedizione allo studio e comportamenti delinquenziali nei confronti del corpo docente”.

Mi sorge un dubbio: “Forse, dico forse, anni di politiche “particolari” sono alla base di simili risultati? Mi sbaglio?

Ma se non sbaglio, forse, dico forse, è soltanto l’inizio…

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Carletto Romeo
Presentatore radiofonico e televisivo, attore tv, cinema, teatro. Blogger e webmaster "autodidatta". Scrittore... da sempre! Ma non l'ha mai detto "pubblicamente" a nessuno! E... Mi raccomando! Anche tu che stai leggendo, non lo fare!

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