Una data da segnare sul calendario: è passata finalmente la risoluzione dell’ONU per un immediato CESSATE IL FUOCO a Gaza.

… chiede un cessate il fuoco immediato per il Ramadan rispettato da tutte le parti che conduca ad un cessate il fuoco durevole e sostenibile e il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi, nonché la garanzia dell’accesso umanitario per far fronte alle loro esigenze mediche e umanitarie“.

È questo il testo del documento delle Nazioni Unite approvato finalmente, dopo mesi di stallo per via dei vari veti dei paesi membri, con 14 voti a favore e l’astensione degli Usa, piccolo dettaglio che si commenta da solo.

“Il Consiglio di Sicurezza Onu ha appena approvato una risoluzione tanto attesa su Gaza, chiedendo un cessate il fuoco immediato e il rilascio di tutti gli ostaggi. Questa risoluzione deve essere attuata, un fallimento sarebbe imperdonabile”. Queste le parole del segretario generale Antonio Guterres, visibilmente entusiasta dopo il voto della risoluzione.

Dei 2 giganti, protagonisti della scena mondiale, la Russia ha votato a favore, anche se aveva chiesto un termine meno ambiguo sul cessate il fuoco: “durevole” al posto di “permanente”, gli Stati Uniti invece si astengono dimostrando ancora una volta da che parte stanno, anche se a parole provano a farci intendere il contrario.

E loro? I diretti interessati? Che dicono?

Israele per bocca del ministro degli esteri Katz dice:

“Israele non cesserà il fuoco. Distruggeremo Hamas e continueremo a combattere finché l’ultimo degli ostaggi non sarà tornato a casa“.

Il premier Netanyahu, certamente offeso, rincara la dose con la decisione di non inviare più una delegazione israeliana a Washington dopo l’astensione degli Usa all’Onu.

Hamas invece, su Telegram, plaude alla decisione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu e sottolinea la sua “disponibilità ad impegnarci in un immediato processo di scambio di prigionieri che porti al rilascio dei prigionieri di entrambe le parti“.

Segnati questa data: 25 marzo 2024.

Ricordatelo quando… tra qualche mese o, peggio, anno…

Saremo ancora qui a…

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