Carletto Romeo
Mezzo mondo esulta, l’altro mezzo infanga
Mentre il mondo libero, retto e indipendente esulta, “altri” pensano a come screditare, infangare e continuare a “non vedere”
Di qualche giorno fa la notizia che “mezzo mondo” attendeva:
Il procuratore dell’Alta Corte Internazionale dell’Aia ha spiccato “finalmente” un mandato di cattura nei confronti dei capi di Hamas da una parte, e del premier israeliano Benjamin Netanyahu ed il suo ministro della Difesa Yoav Gallant, dall’altra.
Si chiama Karim Khan, è il procuratore della Corte Penale Internazionale, protagonista di tale azione invocata da “mezzo mondo”.
Alla CNN lo stesso dichiara che tale Corte è indipendente e imparziale, ed è quindi capace di perseguire anche coloro che si nascondono dietro ogni “centro di potere”.
“Nessuno è sopra la legge”.
Ho detto e scritto sopra… “Mezzo mondo”.
Mi riferisco a coloro che da sempre, anche se ignorati dai più, denunciano i soprusi e le angherie perpetrate dai vertici israeliani nei confronti dei palestinesi.
Ma se questo “mezzo mondo” esulta e spera nel miracolo, consapevole che non sarà certo una passeggiata fermare o addirittura “arrestare” i personaggi di cui sopra…
Dall’altra parte del mondo, l’altro “mezzo mondo”, quelli che finora hanno taciuto o hanno messo paletti o sono stati in silenzio a guardare ammazzare 34.000 uomini…
Ora che fanno?
Eccoli pronti a ribattere e provare a screditare chi ha osato!
Un esempio?
Voilà: si chiama Stefano Montefiori, giornalista corrispondente da Parigi della pregiata ditta “Corriere della Sera”.
Eccolo in un articolo del 21 maggio 2024 tracciare un profilo del magistrato in questione… Una sorta di “vita e opere” con il taglio desiderato da chi paga e chi ancora sorregge la baracca mediatica mainstream.
Il valente giornalista esordisce dicendo che è un oltraggio “equiparare di fatto terroristi islamisti a leader democraticamente eletti”.
Rilancia poi dicendo che tale azione è “un azzardo che potrebbe screditare la Corte dell’Aia, che già patisce il fatto di non avere tra i suoi membri Stati Uniti, Russia e Cina, e che potrebbe scadere nell’irrilevanza e nell’isolamento internazionale se la clamorosa decisione di Khan restasse priva di effetti concreti.“
Poi ecco il jolly: “Non è la prima volta che Karim Khan sceglie strade poco battute. Nato nel 1970 a Edimburgo, figlio di un dermatologo pakistano e di un’infermiera britannica, Khan fa parte della corrente musulmana riformista Ahmadiyya che è stata cacciata come eretica dal Pakistan, e nei discorsi e nei testi scritti non esita a usare termini e intercalari della tradizione islamica, come gli è capitato redigendo il report annuale della Corte penale internazionale del 2022“.
Quindi solo perché islamico non è degno di nota!
Io questo lo chiamo razzismo, gentile dott. Montefiori!
Solo alla fine dell’articolo, un dato: tale spregiudicato magistrato, colpevole di lesa maestà, nei confronti degli intoccabili sionisti, è lo stesso che qualche mese fa… giorno in più o giorno in meno, ha spiccato lo stesso mandato di cattura per crimini di guerra nei confronti di Vladimir Putin…
Allora feste e giubilo “occidentale”…
Ora invece solo fango e “stridore di denti”…
Complimenti!
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