Carletto Romeo
Mariateresa Fragomeni sulla Libertà di Stampa e Informazione
Il Sindaco di Siderno, nonché dirigente del PD, denuncia le problematiche attuali sulla libera informazione.
Un vero e proprio “J’accuse”, quello di Mariateresa Fragomeni, dirigente nazionale Pd e Sindaco di Siderno, con un articolo dal titolo “L’ennesimo attacco alla Libertà di Stampa e di Informazione, non se ne può più”, pubblicato oggi sul blog BellaCiao.
«Questa maggioranza ha proprio un conto aperto con la libertà d’informazione».
Così esordisce il Sindaco sidernese, citando vari esempi sottolineati dagli esponenti del Pd, che annunciano una opposizione durissima agli emendamenti presentati in commissione Giustizia alla Camera dal capogruppo di Fratelli d’Italia Gianni Berrino, che inaspriscono le pene per il reato di diffamazione a mezzo stampa, reintroducendo la pena detentiva da uno a tre anni (con l’aumento fino al 50% se l’offeso è innocente).
«un retaggio barbaro e un segnale pesantissimo che ci riporta indietro almeno di un secolo e non tiene conto delle bocciature di ogni proposta tesa a punire la diffamazione col carcere da parte della Corte Costituzionale prima e della Corte Europea dei Diritti Umani poi, giusto tre anni fa.“
Così continua nel suo articolo:
“E se la libera informazione è il principale termometro della tenuta di un sistema democratico, colpire chi resiste a fare questo mestiere con retribuzioni mediamente basse e scarse garanzie occupazionali, dopo essersi costruito credibilità e autorevolezza sotto le forche caudine di un duro percorso di formazione professionale, significa soffocare il principale spazio di libera espressione rimasto in Italia.
Il governo anziché pensare alla tutela dei tanti giornalisti vittima di intimidazioni da parte dei vari poteri criminali che non sopportano approfondimenti ed inchieste libere,si impegna a reprimere e ad inasprire pene.“
Il Sindaco poi sottolinea il progressivo impoverimento e depotenziamento dell’informazione professionale in Italia col proliferare delle macchine mediatiche affidate ai social networks, specialisti spesso in fake news o peggio in “mirati attacchi al fango”.
“Insomma, chi alimenta le “Bestie” sui social, ora cerca l’en-plein soffocando quel che rimane della libera (e professionale) informazione.
Questo non è tollerabile in uno stato europeo, democratico e civile.
Occorre una grande mobilitazione a difesa dei diritti democratici sanciti dalla Costituzione, ormai palesemente a rischio per l’iniziativa costante della destra di governo.
Non si devono sottovalutare segnali inequivocabili e pericolosi per la libertà nel nostro Paese.”
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