Carletto Romeo
“Margherita delle stelle” recensione di Lisa Ferrò
Recensione del film-tv “Margherita delle stelle” scritto da Monica Zapelli e diretto da Giulio Base, liberamente ispirato al libro “Nove vite come i gatti”.
Se è vero che ciò che dobbiamo dare alle nuove generazioni, ma perché no, anche a noi stessi, sono esempi positivi a cui ispirarsi nel costruire il proprio futuro, di sicuro il film su Margherita Hach è un film da guardare insieme ai nostri figli.
Ci potremmo chiedere come sia stato possibile che una donna nata nel 1922 sia diventata scienziata. Margherita ha avuto la fortuna di avere un compagno e due genitori eccezionali, moderni, anticonformisti, nell’epoca del fascismo in cui tutto ciò non era per niente scontato; genitori che le hanno insegnato il valore della libertà e l’importanza di porsi sempre delle domande, le hanno insegnato a inseguire i propri sogni senza pregiudizi, ma con amore verso le sfide e la conoscenza.
In una conversazione con suo papà, ormai anziano, si chiede come mai le sue amiche, anche più brave di lei a scuola, adesso che sono adulte, rivestono nella società tutti ruoli marginali mentre lei è diventata la prima donna direttrice di un centro di astrofisica:
“le donne non comandano mai“ racconta a suo papà.
Il papà risponde che è una società maschilista e lei con forza gli fa notare che è anche colpa delle donne che si limitano da sole, imparano ad essere gentili e affabili e a fare tutto ciò che gli altri si aspettano, perdendo l’ambizione e la voglia di avere degli obiettivi. Dovremmo riflettere più che regalarci mimose, sul valore che questa libertà ha oggi.
Dovremmo ricordarci che se oggi possiamo studiare, anche facoltà prima maschili, se possiamo avere lavori in cui siamo noi a comandare ed avere ruoli apicali, se possiamo decidere di mettere un bel paio di tacchi o un rossetto rosso che esaltano la nostra femminilità, è perché ci sono state donne che hanno lottato perché noi oggi potessimo essere libere di vivere la nostra vita.
“non so se sono stata una brava scienziata e non me ne importa, io volevo solo che chi volesse studiare avesse la possibilità di farlo“ (Margherita Hack)
Lisa Ferrò
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GRAZIE
Mi è molto piaciuta la sua sensibilità nell’aver sottolineato che dovremmo riflettere più che regalarci mimose, inteso come mero festeggiamento (che poi non lo è in quanto si tratta di una commemorazione e forse lo dimentichiamo) e direi che dovremmo essere sinceramente amiche e sostenerci vicendevolmente e fare rete tra noi, autenticamente, valorizzandoci come farebbero delle vere “sorelle”… c’è ancora tanto da fare e tanto da dire e tante di quelle libertà culturali da raggiungere e tanti di quei tabù da sconfessare, i primi proprio a noi stesse, per i limiti che da sole ci poniamo e non superiamo mai.
Complimenti per la recensione Lisa 🙂