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Rubrica di “rilettura” dei giornali mainstream a cura di Gaetano Riggio

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Ma è proprio vero che “The Russians are coming”?

E’ ormai da parecchi mesi, almeno da quando è iniziata la guerra russo – ucraina, che su questo presunto incombente pericolo l’informazione mainstream, in particolare il quotidiano “La Stampa”, tiene altissima l’allerta!
Lo ribadisce, ancora una volta, riportando le dichiarazioni del capo dei servizi segreti inglesi, Moore, che alludono a una non meglio specificata ondata di azioni di sabotaggio e spionaggio da parte dei russi, nonché di complotti per assassinare personalità europee di alto profilo.
Riporto un passo dell’articolo del 29 novembre 224, “Parla il capo dell’MI, Moore”:
“Ai paesi della vecchia Europa e al Regno Unito conviene infinitamente di più sostenere l’Ucraina, che affrontare un mondo in cui l’Ucraina venisse sconfitta. Se Putin riuscisse a trasformare Kyiv in vassallo, «non si fermerebbe lì», e «la nostra sicurezza – britannica, francese, europea e transatlantica – sarà messa a repentaglio».” È veramente così? (Da notare il vile cinismo del novello “James Bond”: visto che rischiamo l’invasione, ci conviene mandare quanti più aiuti materiali possibili all’Ucraina, che in cambio continuerà a mettere a disposizione i suoi giovani come carne da cannone.)
Ma quali sono le analisi geopolitiche serie che sostengono una tesi del genere?
Perché un paese che si estende geograficamente lungo 11 fusi orari, ricchissimo di tutte le risorse naturali, ma con una densità demografica tra le più basse al mondo, appena ripresosi da una grave crisi statuale per la quale ha rischiato la disintegrazione, dovrebbe azzardare un’impresa simile?

La Russia ha semmai il problema, opposto, di preservare la sua integrità territoriale, ancora fragile per tutta una serie di fattori, storici, geografici, economici: la composizione multietnica della sua popolazione, l’immensa estensione dei suoi territori, i problemi dello sviluppo economico, con le sue contraddizioni e i suoi ritardi.
La verità è invece un’altra: che gli USA, dopo il crollo dell’Unione Sovietica, a un certo punto hanno puntato tutto sulla decomposizione della Repubblica federale russa, che era effettivamente nata sotto cattivi auspici, ricorrendo sia all’espansione verso Est della Nato che a interventi destabilizzanti nel Caucaso russo e in altre Repubbliche ex – sovietiche.
Sono queste mire malcelate, tese a portare a compimento l’unipolarismo americano liquidando quel che restava del vecchio rivale della Guerra Fredda, il fattore fondamentale alla radice dell’attuale gravissima crisi nel cuore dell’Europa.
La Russia ha aggredito l’Ucraina, con la sua Operazione Militare Speciale, non per espandersi verso Ovest, ma per arrestare l’espansione della Nato verso Est!
E poi, è da secoli che l’Ucraina fa parte dell’impero russo, come suo nucleo storicamente fondante: è un mistero perché un’Ucraina che continui a gravitare nell’orbita russa, debba mettere a rischio la sicurezza europea. Ma le Repubbliche baltiche non fanno parte della Nato, e non si affacciano, con le loro testate nucleari, sul giardino interno della Russia? Non ci basta lo scudo della Nato per la nostra sicurezza?

Due ultime note esilaranti. Se questo è il pericolo, di cui va vaticinando “La Stampa”, ora per bocca dell’agente segreto Moore, perché lo stesso Regno Unito ha tagliato le spese militari nell’ultima manovra di bilancio? Perché Scholz ha telefonato a Putin elemosinando un po’ di gas russo a basso prezzo per il prossimo futuro, a guerra finita?
Forse, Europa e Russia hanno la segreta vocazione a integrarsi, piuttosto che a scontrarsi. Le loro economie diventerebbero fortissime, ma ciò è quel che gli USA temono più di ogni altra cosa.
La Stampa è un nemico del popolo italiano, un quotidiano al soldo di interessi altrui, che fa solo propaganda, vile ed abietta.

Gaetano Riggio

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