Carletto Romeo
L’asino di Muccino
Caro Gabriele ti scrivo…
Vorrei fare varie precisazioni prima di dirti tutto ciò che il tuo video mi ha provocato:
1) Il titolo di questo articolo non vuole essere offensivo! Io rispetto la tua professione, il tuo lavoro, la tua persona e… trattasi solo di un gioco di parole che, a dire la verità, ti sei proprio cercato!
2 ) Ovviamente sono bene accette tutte le iniziative atte a promuovere un territorio come la Calabria, che nelle intenzioni di chi ha commissionato l’opera avrebbero potuto e dovuto dar lustro alla nostra terra su tutti i canali, visto che da un po’ di tempo è di moda farlo.
3) Devo pur dire che un conto sono le intenzioni e un altro sono le cifre spese: io con “unovirgolaseimilionidieuro” ci avrei fatto tante altre cose, ma questo è un altro discorso! Un artista è un artista e se chiede tanto la colpa non è mica sua, ma di chi gli commissiona il lavoro.
4) Non mi permetto nemmeno di giudicare la performance degli attori: così come il regista, anche loro possono piacere o meno, quindi trattasi sempre e comunque di gusto personale.
5) Trovo insopportabile che una “cosa” sia sempre e solo schedata (come ho sentito fare anche oggi per questo video) di destra o di sinistra… se posso essere diretto, questi discorsi mi fanno letteralmente VOMITARE… sarebbe ora di smetterla con le fazioni e le polemiche “di parte”, ed iniziare ad essere super-partes… se una cosa è bella… è bella! Se fa cagare… fa cagare! E non importa se è di destra o di sinistra… fa cagare lo stesso!
Fatte tutte queste premesse, perdonami Gabriele se ti ho trascurato per 20 righe… eccomi qui a dirti che sulla tua opera d’arte come “tua creatura” non ho nulla da eccepire. Ma se qualcuno ti commissiona uno spot pubblicitario sulla Calabria, allora in questo caso non è mica un film dove hai carta bianca… dovresti almeno documentarti e… essere il più vicino possibile alla realtà ODIERNA.
Ma credimi se ti dico che voglio provare a giustificare un po’ le cose… insomma provo a capire… provo a venirti incontro!
Ti hanno magari chiesto di privilegiare il mare e le spiagge? Non c’era bisogno di quel verde INNATURALE del tuo mare colorato al pc… il mio MARE è meraviglioso al NATURALE senza filtri!
Ti hanno magari chiesto di privilegiare le tradizioni? Io adoro le TRADIZIONI calabresi… fare la pasta e il pane in casa… raccogliere le olive… riunirsi a pranzo in famiglia anche in una giornata lavorativa (cosa ormai impossibile altrove)… potrei continuare ancora ma… la tua rappresentazione delle MIE tradizioni è ASSOLUTAMENTE ERRATA o al massimo con un ritardo di 50 anni!
Ti hanno chiesto di privilegiare i frutti della nostra terra… io adoro gli agrumi, grazie… ma le Clementine ad agosto non le ho mai viste!
Ti hanno magari chiesto di riqualificare il nostro DIALETTO… io adoro tutti i dialetti figuriamoci il MIO… penso di essere uno dei pochi che in giro per il mondo NON SE NE VERGOGNA… molti miei conterranei lo “ripudiano” peggio della lebbra al primo viaggio OUTSIDE! Ma Gabriele, abbi pazienza, i tuoi attori parlavano tutta un’altra lingua, un altro dialetto magari… NON il calabrese!
Ti hanno magari chiesto di dare una nuova immagine della Calabria e non sempre e solo quella che ci portiamo dietro da sempre con parole tipo ‘ndrangheta… e tu? Tu vesti i tuoi calabresi del 2020 con… coppola, bretelle e cammisa janca! “E a scupetta ta scordasti?”
Credimi su tutto posso darti il beneficio del dubbio. Posso giustificare anche l’impossibile!
Ma…
Una cosa…
Una cosa NO!
L’ASINO…
Quell’asino mi offende… quel povero animale (nulla contro equini e quadrupedi vari) che raglia ripetutamente sotto la finestra dei 2 attori è un OLTRAGGIO alla mia terra!
DOVE LO HAI VISTO UN ASINO NEL 2020?
DIMMI DOVE?
AH SCUSA, DICI CHE ERA UN MULO!
IN QUALE PAESE CALABRO?
DAMMI L’INDIRIZZO! PER PIACERE!
VOGLIO VEDERLO COI MIEI OCCHI!
Ti voglio solo chiedere un’ultima cosa… se ti avessero commissionato uno spot per il tuo paese, la tua città, casa tua… l’ASINO lo avresti utilizzato?
Un altro film recente mi aveva provocato “repulsione” simile alla vista di greggi di capre in transumanza “fuori dal tempo”… era “anime nere” del tuo collega regista Francesco Munzi. Ma se in quel caso era un’opera di fantasia, anche se ispirata al libro di Criaco, nel tuo caso purtroppo non posso che BOCCIARE le tue scelte ed il tuo compito in toto.
A scuola ho imparato che se mi danno una ricerca o un tema da svolgere, devo studiare e documentarmi prima per bene!
Ho la vaga impressione che, caro Gabriele, il tuo sia stato un “compitino” fatto in fretta e “svogliatamente”!
Cara TERRA MIA…
Dopo le capre di Munzi, ecco l’asino di Muccino!
Sotto a chi tocca…