Carletto Romeo
Intervista a Crosetto sulla “Stampa” di Gaetano Riggio
Lo Spunto Letterario
di Gaetano Riggio
Intervista a Crosetto sulla “Stampa”: L’Italia sottomessa alza timidamente la voce.
È davvero divertente il coraggio in chiave musicale minore del nostro ministro (cito a senso): “Sbaglia la NATO sulle armi a Kiev [quali armi, quelle già mandate? o quelle ancora da mandare, per colpire le retrovie in pieno territorio russo?], sia perché nessuno decide per tutti, e soprattutto perché la costituzione di Italia e Germania vietano l’aggressione.”
Implicitamente, però, Crosetto ammette che il suo governo, piegandosi a Washington e alla Commissione di Bruxelles (istituzione palesemente usurpatrice di poteri che competono solo a Stati sovrani), sta già violando la Costituzione, perché mandare aiuti in armi a uno dei contendenti è già un atto di guerra di aggressione, sia pure ancora timido (fatto “scagliando la pietra e nascondendo la mano”), per non parlare delle sanzioni e della follia (istigata dagli USA, ma recepita a Bruxelles senza troppe obiezioni) di volere rubare i soldi russi, un vero e proprio esproprio (non proletario ma imperialista!), che violerebbe il diritto internazionale, e quella civiltà del diritto e della salvaguardia legale della proprietà di cui ci consideriamo titolari e custodi contro il dispotismo orientale.
Ma nel seguito dell’intervista, Crosetto si accascia in un cupo fatalismo: “Ad ogni modo [checché ne dica la nostra Costituzione e quella tedesca, aggiungo], la Terza Guerra mondiale è inevitabile, se non aiutiamo militarmente l’Ucraina, e se l’Ucraina perde la guerra!”
E perché, signor ministro? L’Ucraina ha fatto parte della Russia almeno dal 1650 al 1991, senza particolari rischi per le sorti del mondo e dell’Europa!
Ci spiega perché perché l’Ucraina varrebbe più delle incognite di una Terza guerra mondiale (quasi certamente nucleare!)? Ma non ha detto che noi siamo vincolati alla nostra Costituzione, che vieta di partecipare a guerre di aggressione? Ce lo spiega questo automatismo della Terza guerra mondiale, sul quale pochi cittadini europei sarebbero d’accordo, un automatismo in clamorosa contraddizione con quanto detto all’inizio dell’intervista, in cui sostiene:
1. Le decisioni sono sempre collegiali;
2. La Costituzione italiana vieta la guerra di aggressione.
È gravissimo che il ministro della difesa dell’Italia (che dovrebbe difendere gli italiani) abbia sentenziato che la Terza guerra mondiale è inevitabile, quando per sua stessa ammissione l’Italia non è tenuta a partecipare a una guerra di aggressione contro la Federazione russa. L’Italia dovrebbe e potrebbe fare quello che non ha fatto né durante la Prima né durante la Seconda: dichiararsi neutrale.
Poi l’intervista si sposta sulla sentenza della Corte Penale Internazionale (contro Netanyahu e il suo ministro della difesa), che Crosetto non ha faccia tosta per contraddirla, però lamenta che non sia stato spiccato un analogo mandato di cattura contro il ministro della Difesa russo!
E che ci azzecca? La Corte ha sentenziato su un caso specifico, su istanza del Sudafrica e poi di altri Stati, sulla base di dati di fatto e prove che lasciano poco spazio al dubbio! Esiste comunque un mandato di cattura contro Putin, ma non per genocidio e crimini contro l’umanità! (Ma il ministro sorvola!)
Aggiunge però che un bambino ucraino vale quanto uno palestinese, facendo finta di non capire. Ma noi potremmo aggiungere “quanto uno afghano, iracheno, libico, e così via per tutte le guerre degli Stati Uniti degli ultimi decenni”.
Ad ogni modo, per quanto Crosetto prenda le distanze dalle scelte del governo di Israele, di una cosa egli è certo: non c’è nessun genocidio in corso, e i trentamila palestinesi massacrati, e quelli che muoiono di fame e di stenti, sarebbero solo effetti collaterali della sacrosanta caccia ai miliziani di Hamas!
Crosetto d’altra parte snobba i giudici dell’Aia, che egli mostra di giudicare molesti quanto quelli italiani, che già gli danno un bel da fare, per cui ipocritamente rinuncia a commentare.
La posizione italiana è chiara (“due popoli, due stati”), peccato che ci siamo astenuti o votato contro le risoluzioni Onu che in questi mesi chiedevano un cessate il fuoco, né abbiamo riconosciuto lo Stato di Palestina, come hanno fatto Spagna, Irlanda e Norvegia.
Insomma, una prudenza diplomatica immensa che sconfina nell’ipocrisia, e nel servilismo cinico: senza garanzia che almeno risparmi agli italiani altre ben più gravi sofferenze!
Gaetano Riggio
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