Il Caso “Abedini-Sala” di Gaetano Riggio

Il caso: cosa lega l'ingegner Muhammad Abedini alla giornalista Cecilia Sala? di Gaetano Riggio

Rubrica di “rilettura” dei giornali mainstream a cura di Gaetano Riggio


Il caso: cosa lega l’ingegner Muhammad Abedini alla giornalista Cecilia Sala?

Come riportato dai giornali, Sala è una giornalista italiana che scrive per il quotidiano “Il Foglio”, Abedini un ingegnere svizzero – iraniano.
Sia l’una che l’altro condividono la stessa infelice sorte di ritrovarsi in carcere, senza avere commesso reato. La giornalista in Iran, dove si era recata con regolare visto, con la generica accusa di avere violato le leggi della Repubblica islamica; l’ingegnere in Italia, su richiesta degli Stati Uniti, per presunti reati che hanno valore in territorio statunitense, ma non all’estero. Più precisamente, l’accusa mossagli è di avere fatto affari con il corpo iraniano dei Guardiani della Rivoluzione, e di avere indirettamente fornito loro tecnologie che hanno provocato la morte di soldati americani!
Se contestualizziamo, riusciamo a farci un’idea meno vaga delle dinamiche in corso.
Per gli Stati Uniti, l’Iran è fondamentalmente uno Stato illegittimo, al quale di fatto hanno dichiarato guerra ormai da decenni. Di conseguenza, gli apparati militari dell’Iran, che per il diritto internazionale sono strutture legittime di uno Stato legittimo, sono da loro considerati alla stregua di gruppi terroristici, in particolare i Guardiani della Rivoluzione (Pasdaran), con i quali è grave reato, per le leggi statunitensi, collaborare in qualsivoglia modo in scambi di natura economica o tecnico – scientifica.

Ma così non è per l’Italia, né per la Svizzera, secondo le leggi delle quali i Pasdaran “non sono” un gruppo terroristico. Da questo punto di vista, Abedini non ha commesso alcun reato. Il sopruso, nel suo arresto, è tutto qui: nella pretesa degli Stati Uniti, che discende dalla loro posa imperiale, di dare valenza extraterritoriale a leggi meramente territoriali, in altri termini di pretendere una soggezione servile da parte degli altri Stati, anche se questa soggezione comporta di sospendere la validità delle loro leggi nazionali, e dunque del principio di sovranità per sottomettersi a un altro Stato.
L’ingegnere Abedini, che opera nell’industria delle armi come migliaia di altri ingegneri, per mezzo di società regolarmente costituite e operanti secondo il diritto e le norme europei, non avrebbe dunque commesso alcun crimine, se non quello di contravvenire ai diktat dell’egemone, che persegue l’isolamento assoluto dell’Iran, soprattutto nel settore militare, anche se non esiste alcuna legge internazionale che lo imponga.
Ma il nostro governo pare non avere pregiudizi o complessi morali, visto che si è chinato alla richiesta illegale degli Stati Uniti con il compiacimento di chi gode dei benefici della servitù in spregio ai principi della sovranità dello Stato e delle leggi dello Stato, nonché dell’insulsa retorica meloniana del sovranismo.
L’arresto arbitrario e dispotico di Cecilia Sala è dunque una reazione di ritorsione contro l’arresto altrettanto arbitrario e dispotico dell’ingegnere Muhammad Abedini da parte dell’Italia, fatto per compiacere il padrone americano.
Si tratta di un caso esemplare e illuminante della dinamica delle relazioni internazionali, e del ruolo che l’Italia vi svolge.
Le sanzioni contro l’Iran sono per lo più leggi statunitensi che perseguono una guerra vera e propria di demolizione della sua economia in vista di un cambio di regime, o di un attacco militare vero e proprio, magari per mano di Israele.

Per fare trionfare la democrazia liberale, insomma, come già visto, gli Stati Uniti ricorrono ai mezzi meno democratici e più illiberali, pretendendo dai propri alleati la più vile sottomissione, anche se questo significa violare lo stato di diritto e la sovranità delle leggi. Sarebbe tragicomico, se l’Italia, per eccesso di servilismo, facesse marcire in una cella iraniana una collaboratrice de “Il Foglio”, quotidiano fanaticamente atlantista e sionista, creatura di Giuliano Ferrara, spia della Cia in passato, per sua stessa ammissione.

Gaetano Riggio


Segui gli altri “Disappunti Ogni Tanto” di Gaetano Riggio qui:

https://www.carlettoromeo.com/category/un-disappunto-ogni-tanto/

Segui tutti gli articoli di Gaetano Riggio qui:

https://www.carlettoromeo.com/author/shunkawakan8/

carlettoromeo.com è un blog multimediale senza alcuna sovvenzione pubblica…
Se ti piace quello che facciamo, condividi i nostri articoli sui social…
Se vuoi sostenere il nostro lavoro, puoi farlo con una libera donazione Paypal
GRAZIE

Lascia una risposta

Carletto Romeo