Carletto Romeo
I Talebani della salute e la Sharia sanitaria
I Talebani della salute e la Sharia sanitaria
Sulla liceità della prima similitudine
Sarebbe facile – lo ammetto – indulgere alla fisiognomica, per giustificarla: la mimica pubblica dei nuovi generali della sanità, infatti, ora arcigna ora macchinica, ora trasudante zelo ora fredda come un algoritmo, fornirebbe più di uno spunto, a questo riguardo. Ma limitiamoci alle esternazioni verbali, così frequenti.
Partiamo dall’”ira funesta” (“che infiniti addusse lutti agli achei”!), con la quale bacchettano indistintamente tutti: l’ira sdegnata è infatti il tono, l’energia torbida che anima i loro rimbrotti, le cui conseguenze sono duplici: il veleno che iniettano o intorpidisce e colpevolizza (nella maggioranza dei casi), oppure suscita (in una minoranza agguerrita) reazioni avverse (è proprio il caso di dirlo!) di intolleranza incontenibile, proporzionale allo zelo inoculato.
E si capisce: loro indicano la via, il sentiero che porta fuori dalla selva oscura dalla pandemia, il sentiero sicuro che evita i burroni e le discese scoscese, e i reprobi (la schiera scellerata dei non vaccinati, bollati come “no vax”, perché suona più truce) recalcitrano!
Non solo rigettano il dono caritatevole della salute (cioè, la salvezza laica), ma intralciano il cammino agli altri: con il cattivo esempio che contagia, con le tossine che avvelenano fuoriuscenti dalle loro bocche!
Ma si meritano o no un duro castigo, articolato in due fasi: la prima finalizzata al ravvedimento, lastricata di penitenze, la seconda, alla punizione ultima, inappellabile?
Che cosa è infatti se non una penitenza destinata al ravvedimento, il green pass, che prefigura il peggio, che non potranno evitare, se perseverano nel male?
Allora ben vengano le minacce (“cacciateli dalle scuole, dagli ospedali, dall’erogazione del servizio sanitario, etc.”) e i toni paternalistici (“vanno convinti e persuasi, con le buone o con le cattive, perché non sanno quel che dicono”!).
Sulla liceità della seconda similitudine
Dunque, siamo nelle mani dei talebani della salute, che hanno imposto la sharia sanitaria, ovvero un nuovo codice draconiano di norme finalizzato alla salvezza di tutti (anche di chi non vuole essere salvato), la cui fonte non è una rivelazione divina, o la Sunna del Profeta, ma la scienza interpretata e amministrata dai suoi nuovi sacerdoti, con il supporto del braccio secolare dello Stato (vedi Draghi, Speranza, e compagnia bella!).
Temo che non per molto sarà possibile ancora esprimersi liberamente, non per molto!
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