Carletto Romeo
Grazie Piromani
L’estate è la stagione che preferisco ma purtroppo, complice un mix di fattori e di cause è anche la stagione degli incendi e delle gravi perdite in fatto di vegetazione, colture e tutto ciò che ne deriva.
Alle 14 di mercoledi 18 agosto, arriva una telefonata di una gentile amica mia vicina di terreno in contrada Vennerello a Siderno, dove mi si avvertiva che in prossimità dello stesso era scoppiato un incendio. Già 2 settimane or sono, era domenica mattina, la stessa zona era stata interessata da un altro incendio e, solo grazie all’intervento dei Vigili del Fuoco il tutto si era risolto limitando i danni a sterpaglie e vegetazione in suolo pubblico.
Qui bisogna fare una premessa importante: stiamo parlando di una “strada” che è stata costruita alcuni anni fa per collegare la zona della diga sul Lordo in contrada Pantaleo con la circonvallazione Nord di Siderno in contrada Lamia. Una “strada” (continuerò a riportarla tra virgolette) sfortunata, visto che dalla sua nascita, costituzione e messa in “attività” i problemi non sono mancati e visto che soprattutto ha avuto breve vita, brevissima durata: è stata “chiusa” con tanto di transenne e guard rail a capo e a coda.
Ora non voglio giudicare l’opera nella sua globalità, ci sarebbe tanto da dire sul vezzo tipicamente umano di costruire dove la NATURA ha i suoi canali e corsi d’acqua, anche se piccoli e apparentemente “secchi”; non voglio nemmeno sapere chi sono stati gli artefici di tale scempio, chi ha ideato e chi ha “messo in opera”; non voglio sapere nemmeno chi ha deciso l’apertura e subito la chiusura al traffico. La cosa che voglio sottolineare è che dopo aver “tolto” ai proprietari dei terreni limitrofi parte di essi, con relativo esproprio previsto dalla legge nei casi di opere pubbliche, tali opere non possono essere abbandonate in tale stato! Il degrado, l’abbandono e l’assenza di controllo nel tempo hanno creato una FORESTA AMAZZONICA inaccessibile e assolutamente PERICOLOSA per quegli stessi terreni limitrofi che IMPOTENTI devono assistere a scene APOCALITTICHE come quella di ieri.
Tornando alla cronaca della giornata, appena ricevuto l’avvertimento, in fretta e furia ho caricato in macchina un discreto quantitativo di recipienti d’acqua che sapevo mi sarebbero stati utili. Arrivato sul posto, con già in mente lo scenario che avrei trovato, ho assistito al lavoro, spesso dimenticato e mai ringraziato abbastanza, di tutti i componenti della squadra di Vigili del Fuoco di Siderno. Nonostante il punto interessato dalle fiamme non fosse accessibile dalle cisterne, gli stessi hanno organizzato una capillare rete di pompe comunicanti riuscendo a domare l’incendio che aveva già polverizzato un centinaio di metri della “strada” suddetta, la foresta AMAZZONICA per intenderci. Hanno evitato che le fiamme si propagassero nei terreni limitrofi, tra cui il mio, ma soprattutto hanno escluso in primis il pericolo per le vicine abitazioni seriamente a rischio data la vastità e l’altezza delle fiamme, complice anche un forte vento di Ponente.
L’opera dei Pompieri è stata come sempre determinante e assolutamente preziosa: a me è rimasto il compito di accudire ciò che era rimasto e contare i danni subiti. L’incendio della “strada” ha polverizzato la stessa ed ha interessato la parte confinante: ovviamente i terreni puliti e arati proprio in previsione della stagione calda e INCENDIARIA non hanno alcun tipo di problema. Purtroppo però lo stesso non si può dire per gli alberi presenti in prossimità del confine stesso che anche semplicemente con una scintilla trasportata dalla furia del vento, sono i primi MARTIRI a cadere. Chi ama la NATURA, chi ama le piante di ULIVO, chi le cura quasi come fossero sue creature, può capire cosa si provi a vedere BRUCIARE lentamente e inesorabilmente un ulivo secolare… sei lì ad assistere impotente a tale scena e… ti piange il cuore vedere una tua creatura scomparire così!
Voglio spiegare ai più, dati ed esperienze sul campo alla mano, che quando una pianta del genere viene intaccata dal fuoco all’interno del tronco, anche se stai lì a gettar acqua e terra e… non ci sono speranze! Puoi solo evitare che le fiamme si propaghino sulla parte alta del fogliame e quindi evitare che si propaghino, per le scintille ed il vento, agli alberi vicini… ma per quella pianta non c’è scampo! Aggiungi anche il rischio di bruciarti e di inalare aria tossica in quantità.
BILANCIO:
ULIVI secolari persi per sempre 4…
ULIVI intaccati dalle fiamme 7…
Il mio personale RINGRAZIAMENTO ALLA VICINA che mi ha avvertito… ti stupirai ma non tutti i vicini lo fanno a queste latitudini…
Il mio PUBBLICO RINGRAZIAMENTO AI VIGILI DEL FUOCO DI SIDERNO…
La mia DENUNCIA agli ignoti responsabili di tale ROGO… che nessuno mi venga a dire che può essere stato accidentale… i PIROMANI esistono e godono dei ROGHI che provocano…
La mia DENUNCIA alle autorità locali, provinciali, regionali e nazionali, con annessi consorzi di bonifica e altri enti ed “entucci” responsabili dell’incuria e dell’abbandono della “strada” chiusa…
Il mio personale augurio che un GIORNO in questo strano paese dove viviamo, FINALMENTE qualcuno PAGHI per gli errori commessi…
So trattasi di utopica speranza…
Ma a questo punto se mi togli pure la speranza… cosa resta?
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