Elezioni Parlamento Europeo: chi va e chi resta a casa

Una tornata elettorale europea per italiani e cittadini dei paesi dell’Unione.

8 e 9 giugno al voto e, già da stanotte, i primi risultati, le promozioni e le bocciature.

76 membri del Parlamento europeo saranno italiani, grazie ai voti ottenuti e alle solite regole che a spiegare ci metti una settimana.

Lo scoglio da superare era il fatidico 4%, la soglia di sbarramento che sancisce chi è dentro e chi fuori dal Parlamento europeo, e la partita interessante non era quella in alto coi “colossi”, ma quella della bassa classifica con i partiti che sapevano di dover fare i salti mortali.

Iniziamo con le sorprese: Avs (Alleanza Verdi Sinistra) del duo Bonelli-Fratoianni, incassa il 6,7% dei consensi e fa eleggere Ilaria Salis, Mimmo Lucano, Leoluca Orlando, Ignazio Marino.

Delusione cocente al centro, coi fallimenti di Carlo Calenda e dell’alleanza tra Matteo Renzi ed Emma Bonino.

Centristi quindi sotto la soglia e fuori dal Parlamento. Col senno di poi, si potrebbe dire che “insieme” avrebbero superato il quorum, ma sono parole col… “senno di poi”!

Altra delusione per la lista del giornalista Michele Santoro , “Pace, terra e dignità”, che ha fatto della pace il suo cavallo di battaglia e ha incassato il 2,2%, senza così riuscire a eleggere propri rappresentanti.

Elezioni Europee negli altri paesi membri con risultati che provocano sconquassi e, in alcuni casi, anche veri terremoti.

In 7 paesi il voto ha messo in discussione i rispettivi governi: Francia, Belgio, Germania, Ungheria, Slovacchia, Austria, Danimarca.

La Francia in assoluto in prima pagina, col presidente Macron “super veloce” ad ammettere sconfitta e crisi, e lanciare nuove elezioni politiche a breve.

Forse i proclami di guerra del “novello Napoleon” non sono stati ben digeriti…

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