Ddl Salute: nuovo disegno di legge

Via libera del Consiglio dei ministri al decreto legge e al disegno di legge per l'abbattimento delle liste di attesa.

Via libera del Consiglio dei Ministri al disegno di legge per l’abbattimento delle liste di attesa.

I provvedimenti approvati oggi in Cdm sono frutto di lavoro di confronto con le regioni, gli Ordini professionali e le associazioni dei cittadini, che sono i veri scontenti delle liste d’attesa. Si va incontro ai cittadini”, così il Ministro della Salute Orazio Schillaci, che aggiunge: “Dal primo gennaio 2025 sarà abolito il tetto di spesa per il personale sanitario”.
Sono notizie che l’Italia intera attende da tempo: il popolo è stufo di vedere un servizio necessario e prioritario “rimandato” con tempi biblici e lontano 100 miglia.

Ma cosa prevede questo nuovo decreto?

Nella bozza di 7 articoli è previsto un Cup unico, la possibilità di effettuare esami nel weekend e la nascita di una Piattaforma nazionale per le liste d’attesa (da istituire presso l’Agenas, agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), con l’obiettivo di disporre un monitoraggio puntuale e reale dei tempi di erogazione delle prestazioni sanitarie.

La necessità di un nuovo sistema di monitoraggio era stata più volte evidenziata dal ministro stesso, per conoscere esattamente i tempi di attesa prestazione per prestazione, regione per regione. La piattaforma nazionale, nelle intenzioni del provvedimento, dovrà dialogare con quelle regionali delle liste di attesa, garantendo una migliore operatività.

E’ questo il primo di 7 articoli che dovrebbero comporre il decreto legge, il quale sarà accompagnato da un Ddl. Un testo che fra i punti cardine ha l’allentamento del tetto di spesa per il personale. Oltre al nuovo sistema di monitoraggio che permetterà ad Agenas, in caso riscontri inefficienze o anomalie nell’ambito del controllo delle agende di prenotazione, di procedere con audit nei confronti delle aziende sanitarie per superare le difficoltà rilevate, una delle novità (articolo 2) è l’istituzione di un ispettorato generale di controllo sull’assistenza sanitaria, alle dirette dipendenze del ministero della Salute, con l’obiettivo di rafforzare le attività di monitoraggio e controllo del Sistema nazionale Siveas istituito nel 2005.

L’ispettorato avrà il compito di verificare presso le aziende sanitarie e ospedaliere, il corretto funzionamento del sistema di gestione delle liste di attesa e dei piani operativi per il recupero delle liste. Ed è autorizzato ad accedere in tutte le tipologie di strutture sanitarie per verificare e analizzare le disfunzioni emergenti a seguito del controllo delle agende di prenotazione, sia su segnalazione del cittadino, di enti locali e associazioni di categoria utenti sia d’ufficio e di propria iniziativa.

Nel provvedimento in arrivo si parla di obbligo di un Cup unico regionale o infraregionale con tutte le prestazioni disponibili del pubblico e del privato convenzionato. Obiettivo: ovviare al problema per cui oggi nei Cup regionali il privato convenzionato o non è presente o lo è in minima parte. Nella bozza viene citata anche la nullità del contratto con il privato accreditato che non provveda a inserire le prestazioni nei Cup pubblici; mentre per chi è autorizzato ma non ancora accreditato, il collegamento con i Cup pubblici diventa requisito per il rilascio dell’accreditamento istituzionale.

Nello schema del decreto si tocca il capitolo delle misure per garantire l’erogazione delle prestazioni nei tempi previsti. E viene ribadito il divieto per le aziende sanitarie e ospedaliere di sospendere o chiudere le attività di prenotazione, le agende. Si incentivano poi le Regioni ad adottare soluzioni digitali per agevolare la prenotazione autonoma delle visite e il pagamento del ticket. E si danno una serie di indicazioni, fra cui quella di garantire un sistema di recall al cittadino per evitare il fenomeno delle prestazioni prenotate e non effettuate (stimato in un 20% di casi).

Anche per il cittadino ci sono regole da rispettare: chi non effettua la visita o l’esame prenotato senza preavviso dovrà pagare ugualmente il ticket, chi rifiuta un esame deve dare la possibilità ad altri di poter usufruire della prestazione.

Confermato nell’ultima bozza il passaggio in cui si parla della possibilità di visite ed esami diagnostici anche il sabato e la domenica, prolungando la fascia oraria. E, come spiegato anche dal ministro, nell’articolo 5 si incrementa la spesa per il personale di un importo complessivo pari al 15% dell’incremento del Fondo sanitario rispetto all’anno precedente. Un tetto dunque meno stringente per il 2024, in attesa del superamento che era stato prospettato dal 2025 attraverso la sostituzione con un altro meccanismo non di tipo vincolante ma legato alla programmazione delle aziende sulla base di un fabbisogno standard di personale sanitario.

Gli ultimi punti del Dl, secondo la bozza, affrontano all’articolo 6 il nodo dell’aumento per gli anni 2025 e 2026 della quota del fondo sanitario nazionale che le Regioni possono usare per l’acquisto di prestazioni da privato convenzionato e le precisazioni sulle risorse già stanziate per il 2024. Infine in un ultimo articolo si entra nel merito dell’istituzione di una infrastruttura nazionale di intelligenza artificiale che eroga servizi di supporto per la gestione delle liste di attesa.

Aumento della tariffa oraria del 20% delle prestazioni aggiuntive e decontribuzione fiscale con tassazione separata ad aliquota fissa del 15%, è un’altra delle misure economiche dedicate al personale sanitario. Nello schema del Ddl si prevede anche che si possa ricorrere agli specialisti ambulatoriali interni per il recupero delle liste d’attesa, e per questo l’idea è di disporre uno stanziamento di 100 milioni per aumentare a 100 euro la tariffa oraria per la prestazione dello specialista. Infine si alzerebbero fino a 10 ore settimanali le quote degli incarichi libero professionali per gli specializzandi.

Un’altra misura che si vorrebbe introdurre con il Ddl punta a frenare il fenomeno del ricorso ai gettonisti: si tratta della possibilità per le aziende di assumere personale anche con contratti di lavoro autonomo.

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Carletto Romeo
Presentatore radiofonico e televisivo, attore tv, cinema, teatro. Blogger e webmaster "autodidatta". Scrittore... da sempre! Ma non l'ha mai detto "pubblicamente" a nessuno! E... Mi raccomando! Anche tu che stai leggendo, non lo fare!

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