Un quadro preoccupante sulla popolazione italiana emerge dalle ultime analisi dell’Istat.

Nel 2070 ci saranno 2,2 milioni di ultranovantenni, di cui 145mila ultracentenari.
I giovani, età compresa tra 10 e 24 anni, dovranno prendersi cura delle loro mamme anziane tra 30 anni.
Il numero di nascite in Italia sta diminuendo da anni e potrebbe comportare la perdita di quasi 11 milioni di italiani in poco tempo.
Questo calo della popolazione potrebbe portare a una perdita di quasi 500 miliardi di Pil.

Queste le preoccupanti conclusioni, sugli studi condotti sulla popolazione italiana, fornite dall’ex presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo, durante gli Stati Generali sulla Natalità.

Problema principale è quindi l’invecchiamento della popolazione, che comporterà una spesa sanitaria enorme per garantire qualità della vita degli anziani.

Il welfare diventa compito impellente, non solo dello Stato, ma anche delle famiglie, che potranno reggere all’impatto solo se saranno forti, altrimenti andranno in grave e ovvia difficoltà.

L’immigrazione potrebbe contribuire, ma non può risolvere il problema.

Il rinvio della decisione di avere figli spesso equivale a non averli affatto, quindi si sottolinea l’importanza di creare le condizioni per anticipare la nascita del primo figlio.

Blangiardo conclude con una certezza sui giovani italiani: avranno bisogno di fare grandi sforzi per rispettare un senso di responsabilità nei confronti della società.

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