Carletto Romeo
Bce taglia il costo del denaro
La Bce decide oggi un nuovo taglio del costo del denaro dal 2,75% al 2,50%
La Bce decide oggi un nuovo taglio del costo del denaro dal 2,75% al 2,50%
Le famiglie italiane ringraziano con la riduzione dei tassi di interesse praticati sui mutui dalle banche.
Una ventata di ossigeno per le famiglie italiane, grazie al nuovo taglio del costo del denaro deciso oggi dalla Bce.
Si tratta di una riduzione dello 0.25%, dal 2,75% al 2,50%, che porterà ad una riduzione dei tassi di interesse sui mutui delle famiglie.
I risparmi varieranno in base all’importo finanziato e alla durata del prestito.
Il tasso fisso medio potrebbe arrivare ben presto al 2,65%, davvero un bel passo indietro rispetto al 4% praticato solo un anno fa.
Facendo dei rapidi calcoli gli effetti di questo colpo di forbice saranno progressivi, proporzionalmente alla durata del mutuo.
Per un mutuo decennale il risparmio varierà tra 37 e 182 euro, in base all’importo finanziato, mentre per uno di 30 anni si arriverà a risparmi di oltre 200 euro mensili.
La riduzione dei tassi da sempre favorisce la crescita dei mutui concessi dalle banche.
Conseguenza del costo del denaro più basso potrebbe essere la ripresa dei prestiti per la casa. Finalmente!
Ma la sforbiciata ai tassi non sarà positiva solo per il mercato immobiliare.
Vantaggi previsti anche per il credito al consumo, quello spicciolo dello shopping a rate.
La media dei tassi d’interesse di questo comparto potrebbe attestarsi presto attorno al 7,65%.
In cifre, per esempio, per una lavatrice da 700 euro, acquistata con un finanziamento di 5 anni, la rata mensile sarà di 14 euro; uno smartphone da 850 euro, invece, verrà finanziato in 2 anni con una rata di 40 euro al mese; per un televisore da 1.200 euro, finanziato in 3 anni, la rata mensile sarà di 39 euro; un viaggio da 5.000 euro, finanziato in 3 anni, comporterà una rata mensile di 161 euro; mentre per un automobile da 20.000 euro, acquistata con un finanziamento di 6 anni, la rata è di 357 euro al mese.
(Fonte “Fabi analisi&ricerche”)
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