Carletto Romeo
“Armi e Riarmi” di Gaetano Riggio
Rubrica di “rilettura” dei giornali mainstream a cura di Gaetano Riggio
“Armi, riarmi e… imposti per decisione unilaterale da chi decide tutto”
Ho letto gli articoli sul riarmo voluto da Unione Europea.
Una riflessione che mi viene in mente è che il mercato delle armi accomuna tutti i paesi: le cosiddette democrazie non possono vantare alcuna superiorità morale rispetto alle presunte autocrazie, da questo punto di vista. Dal punto di vista del realismo, non potrebbe essere altrimenti, dato che viviamo in un sistemi di relazioni internazionali anarchico, dove non esiste un monopolio della forza legittima da parte di un’autorizzazione sovranazionale. Armarsi è allora necessario, e la domanda non manca per i maggiori produttori del settore, che si sono storicamente specializzati, e investono parecchio per l’innovazione. Mentre si fanno affari, e si contribuisce al PIL, con la vendita si stringono e consolidano alleanze, e con l’innovazione si contribuisce alla sicurezza del proprio paese, che ovviamente esercita un controllo specifico su questo delicato settore economico, dal valore così strategico.
Certo, stona assai sapere che l’Italia rimpinza di armi uno Stato genocida come Israele, o fa ottimi affari con l’Egitto, a dispetto di tutto lo sdegno di rito per la tragica di fine di Regeni. Ma basta la paura delle armi vere o presunte di qualcuno per indurre tutti gli altri a produrle o procurarsele per ristabilire l’equilibrio delle forze, o fare addirittura fare pendere la bilancia delle forze a proprio vantaggio. La domanda di armi non diminuisce, e addirittura cresce, quanto basta per alimentare un importante settore dell’economia. Mi verrebbe da dire che il dramma è di quelle comunità che non hanno abbastanza deterrenza. Vedi i palestinesi, che non hanno esercito ma solo una milizia: gli israeliani li tormentano in tutti i modi: gli tagliano la corrente, gli interrompono l’acqua, bloccano le forniture eccetera. Sono letteralmente uno Stato-carnefice, formato da aguzzini che stanno portando un popolo sull’orlo dell’annientamento. O vedi l’Iran, che potrebbe essere un fattore di stabilizzazione, se ha già acquisito l’arma nucleare. Altrimenti, i genocidi di Tel Aviv potrebbero cedere alla tentazione di attaccarlo, il che potrebbe provocare una catastrofe.
Gaetano Riggio
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