“Annullamento delle elezioni presidenziali in Romania” di Gaetano Riggio

Narrazione tra l'assurdo e il paranoide da parte del mainstream su questo fatto, che è di una gravità inaudita

Rubrica di “rilettura” dei giornali mainstream a cura di Gaetano Riggio


Annullamento delle elezioni presidenziali in Romania: Narrazione tra l’assurdo e il paranoide da parte del mainstream su questo fatto, che è di una gravità inaudita

E’ di qualche giorno fa la notizia che la Corte Costituzionale rumena ha annullato il risultato del primo turno delle elezioni politiche generali per la nomina del nuovo presidente della Repubblica. In concomitanza, i cittadini avevano altresì votato per il rinnovo del Parlamento.
Ad uscire favorito dal primo turno, è stato il candidato indipendente Calin Georgescu, un uomo politico dal curriculum rispettabilissimo (consultate Wikipedia finché fate in tempo), con un programma politico originale e innovativo, democratico e popolare, e in quanto tale sovranista (quanto basta, comunque, per essere etichettato di estrema destra e filo – putiniano).
La decisione è un vero golpe giudiziario, un colpo di Stato, perché la magistratura non ha di fatto rivelato nessuna irregolarità procedurale, né brogli né intimidazioni, tanto è vero che molto grottescamente e incredibilmente le concomitanti elezioni per il rinnovo del Parlamento sono state dichiarate valide!
Questa contraddizione è segno del carattere arbitrario e violento della decisione della Corte, che in sostanza giustifica l’annullamento ricorrendo a del tutto fantomatiche influenza russe, che avrebbero alterato il risultato delle elezioni!

Se noi ci sforziamo di cogliere la logica sottesa al dispositivo giudiziario, non possiamo che giungere alla seguente conclusione generale: se la maggioranza dei cittadini di un paese UE si persuade che il coinvolgimento del proprio paese nella guerra tra Russia e Ucraina (i patrocinatori della quale sono USA, UE, e NATO) non può continuare, e sovranamente e democraticamente appoggia un partito e/o un leader politico che sostiene una tesi di questo tipo ottenendo un consenso elettorale maggioritario, allora quelle elezioni saranno per assioma invalide, perché chi è contro la guerra alla Russia, avrebbe subito l’influenza mediatica subliminale della Russia!
E’ questa la logica sottesa alla decisione della Corte rumena, accolta dal plauso della Commissione UE della golpista von der Leyen e del segretario di Stato americano Blinken.
In altre parole, esiste ormai un’ oligarchia di potere che si arroga il diritto di stabilire, quando l’opinione pubblica esprime democraticamente una determinata volontà politica, se tale volontà politica sia manifestazione di un libero pensiero oppure di un pensiero condizionato, autodiretto, e dunque non valido!
Non conta che siano rispettate le procedure, e validati i protocolli oggettivi, che “soli” permettono di discriminare il regolare dall’irregolare. La Corte Costituzionale rumena ha sindacato sulla sostanza: ha preteso di sindacare sull’atto stesso della liberazione del votante, che è avvenuta nel segreto della cabina elettorale, nel momento della scelta tra un candidato e un altro!

Che cosa è andato storto? Secondo la Corte rumena (ribadisco, con tanto di plauso di UE e USA), l’elettore non avrebbe saputo esercitare la libera facoltà di scegliere, perché negli ultimi giorni di campagna elettorale avrebbe troppo chattato su Tik Tok, dove, da imbecille quale è, avrebbe subito la nefasta influenza di cattivi consiglieri, che gli avrebbero fatto scegliere di votare Georgescu (dipinto come filorusso e di estrema destra), piuttosto che il candidato filo – UE e atlantista!
Insomma, in questo Occidente libero e democratico, in questo giardino (Borrell) circondato dalla giungla, per esercitare il diritto di voto, non basta la maggiore età e simili, ma occorre dimostrare di avere letto libri, e consultato giornali e siti web, tratti da un elenco redatto dalla Commissione Europea, dal Dipartimento di Stato USA, dalla CIA e dagli israeliani e sionisti Shin Bet e Mossad. In caso contrario, il tuo voto non varrà nulla.
Ma non sta accadendo lo stesso in Georgia, dove con manifestazioni violente forze filo – UE e filo – USA (foraggiate dal libero e democratico Occidente) contestano come illegittime le legittime scelte legislative del Parlamento georgiano, mirate a non fare dello Stato caucasico una seconda Ucraina?
E il clamoroso, tentato golpe in Corea del Sud, non rientra in questa stessa logica?
E lo stallo politico della Francia, conseguenza del rifiuto, da parte di Macron, di riconoscere la vittoria del Nuovo Fronte popolare di Mélenchon e del Rassemblement national di Marie Le Pen?
È di queste ore l’orrida notizia che, dopo la crisi del governo, né Mélenchon né Le Pen saranno saranno consultati da Macron in vista della scelta del nuovo candidato Premier: sono esclusi i leader dei partiti che hanno vinto le ultime elezioni! Insomma viva la democrazia! Ma per i nostri quotidiani è tutto a posto. La menzogna e la falsificazione regnano sovrane, mentre la democrazia agonizza.

Gaetano Riggio


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Carletto Romeo