Carletto Romeo
Rublev il russo
Rublev il russo
Al prossimo torneo di tennis di Wimbledon, per decisione presa dal governo britannico, tutti i tennisti russi e bielorussi saranno esclusi dal tabellone.
Andrey Rublev, il campione emergente russo risponde così:
“Ad essere onesti, le ragioni che hanno addotto per l’esclusione non hanno senso e non c’è una logica in quello che hanno proposto. Avrei potuto capire se escludere i giocatori russi e bielorussi avesse un qualche impatto, ma non servirà a niente e non cambierà niente.
Quello che stanno facendo è una discriminazione nei nostri confronti. Quello che abbiamo proposto a Wimbledon, spero che sia una proposta sensata e spero che ci riflettano su, è di lasciarci almeno la possibilità di scegliere se giocare o meno. Se ci fosse una dichiarazione da firmare che ci costringesse a donare tutto il montepremi agli aiuti umanitari, alle famiglie e ai bambini che soffrono, la firmeremmo.
Penso che una mossa del genere almeno servirebbe davvero a qualcosa e mostrerebbe che il governo britannico è davvero dalla parte della pace e vuole dare una mano. A seconda dei risultati dei giocatori e delle giocatrici potrebbe anche venir fuori una cifra intorno al milione di sterline e penso sia una cifra enorme, che in due mesi nessun altro sport ha donato.
Il tennis sarebbe il primo e unico sport a fare una donazione del genere e lo farebbe attraverso Wimbledon. In questo modo loro si prenderebbero tutta la gloria e il rispetto di tutti. Alla fine ciò che vogliamo è poter competere; non siamo qui per parlare di politica, anche perché non ne so niente.
Sono russo, sono nato in Russia, vivo tutta la mia vita in Russia e proprio per questo vorrei far vedere che siamo brave persone. Spero che questo abbia chiarito tutto”.
Anche il numero 2 del mondo Daniil Sergeevič Medvedev non potrà partecipare a Wimbledon. E non importa che in diverse occasioni si sia schierato apertamente a favore della PACE e abbia criticato fortemente le azioni del suo governo. La decisione, giusta o sbagliata, è questa, punto!
Ecco cosa dice a riguardo il nostro campionissimo Adriano Panatta:
“Escludere tennisti russi e bielorussi da Wimbledon? Una cosa negativa, molto. Assurda. I tennisti russi sono delle persone, non sono una nazione. Peraltro hanno anche dissentito alla guerra. Sono persone che fanno un lavoro.
Posso ancora comprendere un contesto olimpico, la Coppa Davis, i campionati del mondo. Cioè un contesto dove si rappresenta la nazione, ma questo? Mi chiedo: questo ragionamento vale per qualsiasi professionista russo sul suolo inglese? È demagogia. Ottusa.
Volevano evitare che la famiglia reale si potesse trovare in imbarazzo nel premiare, eventualmente, un russo? Ma posso dire? E allora? Non si risolvono così i problemi di una guerra orrenda e lo ripeto, orrenda. Hanno colpito Rublev che ha scritto ‘peace’ sulla telecamera dopo aver giocato. Ma perché gli viene impedito di giocare?
È una cosa violenta. Hanno fermato dei cittadini del mondo. Come tutti noi lo siamo. Perché usare i tennisti per fare pressioni su Putin, che non si fila manco i governanti degli altri paesi? Lo sport è un paese libero e tale deve rimanere”
Infine vorrei riportare il commento semplice ed essenziale di Alessandro Nutini, batterista della Bandabardò:
“Chi confonde i governi coi popoli ha sempre, sempre torto”.
E tu?
Che ne pensi?