Si è svolto oggi pomeriggio a Locri un sit-in di sensibilizzazione promosso dagli operatori del settore Wedding che da oltre un anno hanno subito uno stop a causa della pandemia e delle restrizioni imposte dal nostro governo.

Nello scorso articolo (vedi link) ho tracciato le molteplici problematiche che tutti gli operatori del settore hanno subito in questo straziante periodo.

https://www.carlettoromeo.com/protesta-operatori-eventi/

La domanda che i promotori si son posti è stata se davvero “La prima industria in Calabria” fosse il Wedding.

La risposta è nelle cifre: oltre 30 figure professionali che ruotano intorno a un matrimonio, senza contare l’indotto che tale evento produce, basti pensare all’edilizia, una quota importante di PIL regionale difficile da quantificare.

Da aggiungere poi in termini negativi il forte decremento delle nascite che il blocco dei matrimoni ha prodotto, con conseguente taglio dell’indotto del settore prima infanzia.

Una futura associazione dal nome “Jasmine Coast Wedding” è in embrione, i soci costituenti sono tutti professsionisti del wedding:

• Giuseppe Gargano
• Maurizio Reale
• Francesco Prudenzini
• Mario Muscolo
• Vincenzo Sculli
• Stefania Severino
• Maria Raschellà
• Gigi Romano

Oggi per tutta la durata del sit-in, tenutosi nella villetta antistante il Comune di Locri, sono state raccolte le adesioni di tutti gli altri operatori e professionisti del settore Wedding che in futuro vorranno partecipare alle iniziative promosse.

• Corsi di aggiornamento mirati
• Destination wedding nella Costa dei Gelsomini
• Rete e strumenti validi per gli associati

Inutile sottolineare come di primaria importanza e priorità assoluta saranno le decisioni che il nostro Governo adotterà nei prossimi giorni.

Rimandare ancora le aperture, mantenere il coprifuoco e “impedire” ancora solo al nostro settore di LAVORARE… sarebbe davvero gravissimo!

La manifestazione pacifica di oggi ha voluto ancora una volta “sensibilizzare” il resto del mondo lavorativo… il resto del mondo “tutelato dallo stato”… il resto degli italiani che in un anno e 2 mesi di pandemia NON hanno perso un centesimo del loro stipendio…

Il tentativo è, e sarà da oggi in poi, quello di dare una VOCE UNICA al nostro settore, chi aderirà o meno lo scopriremo strada facendo, intanto lanciamo subito gli unici slogan che spontaneamente ci animano:

NOI VOGLIAMO RIPARTIRE

NOI ABBIAMO BISOGNO DI RIPARTIRE

VOGLIAMO UNA DATA CERTA DI RIPARTENZA

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