Carletto Romeo
Oscar 2021
Il film “Nomadland” della regista Chloé Zhao ha dominato la 93a cerimonia degli Oscar assegnati stanotte in una versione ovviamente inedita e molto “snella” a causa degli ovvi impedimenti del periodo.
Miglior film, miglior regia e miglior attrice protagonista per “Nomadland”, film che aveva già trionfato col Leone d’oro a Venezia.
Riconoscimento totale quindi per la regista Chloé Zhao, nata a Pechino, prima donna “non bianca” a vincere il premio ed in assoluto la seconda donna dopo Katheryn Bigelow ai tempi di “The Hurt Locker”.
Grande attesa alla vigilia e delusione totale per i tantissimi fans del compianto Chadwick Boseman, in concorso con “Ma Rainey’s Black Bottom”, sua ultima interpretazione prima della prematura scomparsa.
A vincere il premio come miglior attore protagonista e’ stato invece l’83enne Anthony Hopkins per “The Father – Nulla è come sembra”. Per il mitico attore inglese è il secondo Oscar dopo quello meritatissimo del 1994 con “Il silenzio degli innocenti”
Miglior attrice protagonista Frances McDormand per “Nomadland”, ancora una volta l’antidiva ha fatto colpo! Con questa statuetta siamo a quota 3 come attrice e, se ci aggiungi che di “Nomadland” lei è anche produttrice, il successo è davvero completo.
Vittorie per la recitazione, quindi attore e attrice non protagonista, sono stati l’inglese Daniel Kaluuya per “Judas and the Black Messiah” e la coreana Yuh-Jung Youn per “Minari”
Nessun premio agli italiani in concorso e, per me, non è una sorpresa.
Ecco in ordine tutti i premi della 93a edizione degli Oscar:
Miglior film: Nomadland
Miglior regia: Chloé Zhao (Nomadland)
Miglior attore: Anthony Hopkins (The Father – Nulla è come sembra)
Miglior attrice: Frances McDormand (Nomadland)
Miglior attore non protagonista: Daniel Kaluuya (Judas and the Black Messiah)
Miglior attrice non protagonista: Yuh-Jung Youn (Minari)
Miglior film internazionale: Un altro giro (Thomas Vinterberg)
Miglior film d’animazione: Soul (Pete Docter e Dana Murray)
Miglior corto d’animazione: Se succede qualcosa vi voglio bene di Michael Govier e Will McCormack
Miglior sceneggiatura originale: Emerald Fennell (Una donna promettente)
Miglior sceneggiatura non originale: Christopher Hampton e Florian Zeller (The Father – Nulla è come sembra)
Miglior cortometraggio: Due Estranei (Travon Free e Martin Desmond Roe)
Miglior scenografia: Donald Graham Burt e Jan Pascale (Mank)
Migliori costumi: Ann Roth (Ma Rainey’s black bottom)
Miglior documentario: Il mio amico in fondo al mare di Pippa Ehrlich, James Reed and Craig Foster
Miglior cortometraggio documentario: Colette di Anthony Giacchino e Alice Doyard
Miglior sonoro: Nicolas Becker, Jaime Baksht, Michelle Couttolenc, Carlos Cortés e Phillip Bladh per Sound of Metal
Miglior fotografia: Erik Messerschmidt (Mank)
Miglior montaggio: Mikkel E. G. Nielsen (Sound of metal)
Migliori effetti speciali: Andrew Jackson, David Lee, Andrew Lockley e Scott Fisher (Tenet)
Miglior trucco e acconciatura: Sergio Lopez-Rivera, Mia Neal e Jamika Wilson (Ma Rainey’s black bottom)
Miglior colonna sonora: Trent Reznor, Atticus Ross e Jon Batiste (Soul)
Miglior canzone: Fight for you (Judas and the Black Messiah)
Note di pura statistica negativa per la fantastica Glenn Close: per l’ennesima volta era candidata e per l’ennesima volta…
Non ha vinto! Unica consolazione per lei, aver eguagliato il record negativo del mitico Peter O’ Toole con 8 partecipazioni “perdenti”.
Appuntamento al prossimo anno, sperando vivamente che si torni “liberamente” al CINEMA presto!
E che l’onda d’urto delle produzioni in streaming non affossi definitivamente la SETTIMA ARTE!
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