Carletto Romeo
40 anni o quasi…
La vittoria ai mondiali di calcio 1982 della nazionale di Enzo Bearzot con protagonisti epici e... brividi a fior di pelle!
Non mi par vero… proprio cosi’, sono trascorsi circa 40 anni dalla fatidica vittoria dell’Italia di Enzo Bearzot ai mondiali di calcio del 1982 in Spagna.
La cosa mi fa alquanto paura se penso che in fondo mi sembra quasi ieri, e arrivo a pensare che davvero il tempo è qualcosa di estremamente difficile da definire o misurare…
Meglio non pensarci…
No anzi, non mi importa di aver paura, non mi importa di aver la consapevolezza amara di arrivare a dire: “sono invecchiato”.
No, non mi importa se è questo il prezzo da pagare per rivivere, anche solo nei ricordi, quel pezzo di storia della nostra vita che ad ognuno ha lasciato qualcosa.
Ma a me cosa ha lasciato?
Sinceramente è sempre difficile descrivere, quindi tramutare in parole una sensazione così composita di frammenti, emozioni, commozione e felicità come appunto questa è per me.
Il fatto è che in realtà è un processo mentale che ha avuto la sua genesi nella mia adolescenza, quando cioè ti affacci al mondo per la prima volta e lo vedi con occhi vivaci e sempre attenti,
lo idealizzi subito, gli dai una connotazione che forse va al di là delle sue effettive valenze…
Penso infatti che se tutto ciò fosse avvenuto 10 anni dopo, non avrebbe significato tanto poiché magari lo avrei visto diversamente, prendendone un po’ le distanze, impedendo cioè al fatto in sé di diventare MITO.
Ma è giusto dare a Cesare quel che è di Cesare!
La vittoria ai mondiali del’82 rimarrà per sempre LA VITTORIA!
Il triplice “campioni del mondo” del mito Nando Martellini è un cult delle telecronache sportive e della televisione in generale!
Il presidente Pertini, papà di tutti gli italiani, con le braccia al cielo di Madrid esultante dopo il goal di Paolo Rossi, è un “quadretto” così ben riuscito che nessun regista da Oscar avrebbe potuto far meglio!
E poi vogliamo andare nella sezione “brivido”?
Il goal di Marco Tardelli con annesso “urlo liberatorio”: sono passati 40 anni e ancora qualcuno come me ha un “riverbero” di pelle d’oca, nonostante l’immagine sia stata tritata fino alla noia dalla pubblicità!
E vogliamo proprio commuoverci?
Che dire della cerimonia di premiazione dove ritroviamo:
Il compianto Gaetano Scirea,
Il nostro capitano e portierone Dino Zoff in versione “giovane” (ma Zoff è mai stato giovane?)
Il pianto del nostro “brasiliano” Bruno Conti, tornato bambino per l’occasione.
Se poi condisci il tutto con il commento d’altri tempi di Nando Martellini, con annessi e connessi, (chiamò infatti Altobelli per tutta la finale con il “suo”, non meno orecchiabile, “Jacobelli”).
Ed infine ci aggiungi tutto il contorno:
Il Mr Enzo Bearzot: faccia da Garibaldino, modulo “all’italiana”!
Il “gladiator” Claudio Gentile: Maradona e Zico se lo ricorderanno finché campano e forse oltre!
Il “bell’Anton” Cabrini: idolo delle ragazze e non solo!
Il “pigliafalli” Lele Oriali: nella finale contro i tedeschi prese 1.243 falli a ripetizione e… neanche una smorfia!
Il “buono” Ciccio Graziani: brutto da veder giocare ma, generosità da vendere!
Il 18enne “baffone” Beppe Bergomi: grande merito di Bearzot fu quello di aver sempre avuto il coraggio di schierare “esordienti minorenni” in maglia azzurra, (lo fece già 4 anni prima con Cabrini in Argentina)!
Il “putto” Giancarlo Antognoni: movenze e tocco dalla classe sopraffina!
Il “ricciolone” Fulvio Collovati: sfortunato per un infortunio!
Il “Barone” Franco Causio: giocò poco, ma giocò!
E per finire lui… “Pablito” Rossi: il “goleador di rapina” (a quest’ora dovrebbe ancora scontare qualche anno, se questo reato fosse punibile)!
Completavano la rosa mondiale:
I portieri Ivano Bordon e Giovanni Galli;
I difensori: Franco Baresi e Pietro Vierchowod;
I centrocampisti: Giuseppe Dossena e Giampiero Marini;
Gli attaccanti: Daniele Massaro e Franco Selvaggi.
40 anni o quasi e…
Brividi a fior di pelle…
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