“Storie di Sci” by J.J. Lucas

Per la rubrica “StoriediSci”, origini e genesi del… Flex

Sapete da dove nasce il 130… poi seguito da 120, 110… etc?

1994… Nordica Gran Prix RT, giallo verde… Nordica compra una plastica da BASF, la quale aveva usato un codice di produzione interno: quel codice era 130.
Nordica tuttavia non utilizzò nessun codice per indicare la durezza, fino al 2004, con il Dobermann.
Le prime case che iniziarono ad adottare la via seguita da Nordica furono Lange e Salomon.
Tutto è nato per una semplice anagrafica usata in BASF.
Oggi la maggior parte degli sciatori ancora fatica a comprendere il senso profondo del flex, pensando che rappresenti la forza necessaria a piegare il gambetto, ed in effetti diversi test vengono applicati, ma tutto è nato per un semplice codice.
L’intuizione di Nordica avrebbe cambiato un intera industry.
E ora… voi che flex usate? Come mi sono già permesso di dire più volte, il flex dipende almeno 2 fattori:
80% la vostra reale capacita’ di sciare…
meno del 20% dal vostro fisico, e infine il resto.

Nell’agonismo flex elevati (dal 150 in su) vengono impiegati nelle discipline tecniche, flex ‘piu’ morbidi, in quelle veloci.
La scelta di Nordica di adottare quell’anagrafica di BASF ha determinato un confine tra mondo commerciale e agonismo…
Personalmente negli anni sono sceso con il flex, di almeno 50 punti, visto che usavo un 170 e ora uso un 120… certo ho perso 35Kg ma forse… ho anche cambiato il mio modo di sciare…

… è mia personalissima opinione, ovviamente del tutto non condivisibile, che lo sciatore medio usi flex troppo alti nell’80% dei casi… provate comunque ad inizio curva ad alzare le dita dei piedi… e vedete cosa succede😉
Lo scarpone che fa svoltare, prima di ogni cosa, deve aderire come un guanto… se di seta, ancora meglio☃️

Grazie per la vostra cortese attenzione e a voi tutti il mio + cordiale a risentirci.

J.J. Lucas

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