Carletto Romeo
“Per favore, questa sera guardate il cielo” di J.J. Lucas
“Storie di Sci” by J.J. Lucas
Sono giorni strani questi… tutto sta correndo molto velocemente, e le emozioni sono dense, presenti, turbolente.
Avete presente la neve portata dal vento, quelle giornate in pista dove succede di tutto, Sole, nebbia, tempesta, ghiaccio e neve…
E’ morta una persona, è morta un’atleta che ha dato il cuore e non solo quello allo sci.
Nel mio percorso di sciatore, non mi è mai capitato di perdere un compagno di squadra, mi è capitato vederne qualcuno sulla sedia a rotelle, tanti all’ospedale, ma nessuno andare da Deus. Non posso comprendere, il mio dolore è misero, limitato, miope.
Amo lo sci con tutto me stesso, ogni atomo che compone il mio corpo ospita un anima che entra in sintonia con l’infinito quando scia.
Si, questi sono giorni strani, e John Damne ha ragione, ogni anima che lascia questa vita è come un isola inghiottita dall’oceano.
Ne ho lette, ne sto leggendo di tutti i colori, da caschi integrali a mentoniere, a piste di gomma, a airbag… a tute volanti. Me lo aspettavo, credevo di essere pronto a resistere, e invece a tanti ho risposto male, ho perso la mia ‘temper’… e forse dovrei scusarmi perché ne ho mandati tanti a quel paese e pure male.
Non lo faccio. Io non conto nulla, in questa partita a briscola tra la morte e la vita, io non ho nemmeno un 2 di picche in mano.
E allora? Allora perché questa storia di sci?
Per invitare tutti a guardare il cielo questa sera, credenti e non credenti, me ne frego, nessuno escluso. Guardate il cielo, respirate, e lasciate che la vostra anima sia libera, lei sa cosa fare.
Una sciatrice se n’è andata, tanti di noi non sapevano chi fosse fino a lunedì… ma la solidarietà che si è manifesta, e’ amorevole, e non sta certo a me giudicare se vera o no, alcune volte basta esserci, il resto non conta.
Noi esseri umani abbiamo la tendenza a cercare risposte, a risolvere problemi, a parlare, a scrivere.
Ho letto, ho ascoltato, in questi giorni, soluzioni, teorie, spiegazioni….
Ma davanti al mistero della morte tutto questo lottare, tutto questo combattere non porta a nulla. Davanti al mistero della morte, all’immenso vuoto che genera, forse dovremmo tutti imparare a restare in silenzio.
Forse dovremmo imparare semplicemente ad accettare, ad arrenderci, a guardare il cielo.
Non siamo cattive persone, noi esseri umani, no. Non siamo cattive persone noi sciatori, no.
Solo che abbiamo la tendenza a prenderci il mondo sulle spalle, a voler cambiare le cose…voler spiegare tutto, a giudicare il giusto e lo sbagliato…e per giocare a fare Dio, ci dimentichiamo di essere ciò che siamo: solo esseri umani, capaci di grandi cose, certo, ma impotenti di fronte al corso della vita.
Per trovare soluzioni, bisogna prima comprendere il problema, per parlare, bisogna prima ascoltare: impariamo a porre domande… le risposte arrivano quando è il momento, e se restiamo presenti e aperti, forse anche la comprensione.
Quella vita che ti strizza l’occhio, che ti fa bruciare il cuore, che ti accende la notte di sogni, quella vita per cui dai tutto te stesso… quella vita che se vuole prende curve inattese, capaci di portarti in crepacci dai quali puoi uscire solo accettando con fede che c’è altro… e che la morte forse è solo un passaggio verso un amore più grande. Come ha scritto San Paolo, oggi conosciamo in modo imperfetto… ma un giorno… e forse la carità, il tendere la mano tremante e straziata dal dolore è l’unico vero gesto che possiamo compiere davanti alla morte.
Perché se ci pensate, il dolore non è altro che amore che resta…
Penso che in questi giorni il silenzio sia la cosa più bella, perché seguire le emozioni non porta lontano, aggiunge caos, crea entropia, genera deliri, e peggio di ogni altra cosa crea separazione laddove più che mai servirebbe unione.
Questa sera respirate e guardate il cielo, senza aspettative, senza pensieri, per un attimo, per un eternità.
Se lo faremo tutti forse per un momento la nostra preghiera raggiungerà questa piccola guerriera che ha dato il cuore per lo sci… e che non lascia il nulla, come il Sole che tramonta.
Il tempo dei perché e dei per come, verrà più avanti…
Grazie per la vostra cortese attenzione e a voi tutti il mio più cordiale a risentirci.
J.J. Lucas
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