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Rubrica di “rilettura” dei giornali mainstream a cura di Gaetano Riggio

Rapida occhiata ad un articolo “ANSA”, del quale riporto l’indirizzo web:
https://www.ansa.it/amp/sito/notizie/mondo/mediooriente/2024/10/18/mohammed-lo-spietato-fratello-di-sinwar_00845605-53ee-4d98-b623-a2e42ed15800.html

A parte il soprannome, Mohamed “lo spietato”, in coppia con il fratello defunto ribattezzato “il macellaio”, mentre i capi della controparte israeliana sarebbero “angeli vendicatori” che eseguono la giustizia divina con ferocia apocalittica e purificatrice, alla quale non può sfuggire il popolo (palestinese) nel cui grembo sono stati allevati, è interessante il virgolettato all’inizio dell’articolo:
“E chi parla di lui si trincera dietro l’anonimato: ‘È capace di uccidere senza esitazione, è una figura spaventosa. La gente guardava a terra quando passava, per paura potesse fraintendere uno sguardo. E reagire. Nessuno a Gaza osa contraddirlo’.
Vorrebbero farci credere di avere raccolto qualche testimonianza tra i crateri scavati dalle bombe israeliane per le vie di Gaza, o magari da qualche servizio televisivo di “Al Jazeera”, che avrebbe inviato un suo giornalista in mezzo a gente mutilata e imbrattata di sangue, tra le macerie, per la curiosità di sapere che cosa pensano del fratello del macellaio (Sinwar) i palestinesi di Gaza (o quel che rimane di loro!).

“L’anonimato!” Ma chi si trincera dietro l’anonimato? Il fantomatico testimone, che sarebbe l’ennesima prova che Hamas tiene in ostaggio il suo popolo, oppure il vile e spregevole redattore dell’articolo, che da una notizia infondata, né verificabile né confutabile, ma comunque inverosimile, per le considerazioni che abbiamo svolto?

Gaetano Riggio

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