Il giornalismo occidentale mainstream: imputabile di incitamento e complicità in genocidio?

Nuova Rubrica di "rilettura" dei giornali mainstream a cura di Gaetano Riggio

Un Disappunto Ogni Tanto
Bugie e Propaganda nell’Informazione Mainstream


Rubrica di “rilettura” dei giornali mainstream a cura di Gaetano Riggio

Sul giornale on line “L’Antidiplomatico” (che appartiene all’area della controinformazione, da non confondere però con il terrapiattismo, con il negazionismo, con il complottismo!), è uscito un articolo a firma di Francesco Corrado, che si limita a riportare il parere dell’ex direttore dell’ufficio di New York dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Craig Mokhiber, secondo il quale i grandi media occidentali stanno agendo in modo che il loro comportamento possa rientrare nelle fattispecie dell’incitamento al genocidio e della complicità in genocidio, reati contemplati dalla Convenzione sul genocidio del 1948, applicando i quali alcuni elementi della stampa furono condannati nel processo di Norimberga contro il nazismo, alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Secondo le parole dell’ex direttore ONU:
“stanno partecipando all’incitamento ad un genocidio. Negli ultimi 12 mesi, la stampa occidentale ha attivamente fatto un lavoro di propaganda e disinformazione che ha portato alla disumanizzazione del popolo palestinese, ed ha trovato giustificazioni per quelli che sono crimini di guerra (peraltro ampiamente ammessi da Israele come l’uso di determinate bombe in contesto urbano). Questo non è giornalismo sciatto. Loro sono una parte del maccanismo del genocidio in Palestina. E devono risponderne.”

Alcune false notizie diffuse dalla stampa occidentale, “smentite da molteplici indagini fatte dall’ONU e dalle organizzazioni dei diritti umani”, sottolinea Craig:
1. “l’accusa mossa da Israele secondo la quale le milizie palestinesi si farebbero scudo dei civili;
2. la fantomatica campagna di stupri di massa perpetrata da Hamas il 7 ottobre, per la quale non ci sono affatto prove;
3. la favoletta dei 40 bambini decapitati da Hamas il 7 ottobre: una storia completamente falsa e la cosa la si era capita già nei giorni immediatamente successivi, quando le prove non si vedevano e le accuse ad Hamas sembravano semplici parole non corroborate dai fatti.”
È abbastanza facile comprendere che queste false notizie erano perfettamente funzionali ad aizzare l’odio contro i palestinesi e a disumanizzarli: presupposto indispensabile per intraprendere il genocidio (“non sono uomini, ma animali”, secondo un esponente del governo israeliano).
A tal fine era pure necessario non solo alterare i fatti, ma anche omettere, alterarli ed oscurarli, per ripulire l’operato israeliano dalle lordure dei suoi misfatti.

Alcune gravissime omissioni della stampa occidentale, elencate da Craig Mokhiber:
1. “che Israele è sotto indagine per genocidio presso la Corte Internazionale di Giustizia;
2. che sui leader di Israele pende la richiesta di arresto, per portarli a processo, da parte della Corte Penale Internazionale;
3. tutte le dichiarazioni apertamente genocide fatte da molti membri del governo e delle forze armate;
4. le sistematiche torture inflitte agli oltre 16000 ostaggi palestinesi nelle carceri israeliane che hanno portato in pochi mesi alla morte, in un solo carcere, di 35 palestinesi;
5. il numero record di giornalisti assassinati, e di personale ONU e di cooperanti uccisi”.

Quanto basta, per ritenere ragionevoli le gravissime imputazioni a carico della stampa occidentale, italiana in particolare.

Gaetano Riggio


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Carletto Romeo