Alle richieste della Corte di Giustizia di ieri, Israele risponde oggi con un attacco su una scuola elementare.

Non avevamo dubbi sull’ennesimo buco nell’acqua.

Ieri il pronunciamento della Corte di Giustizia Internazionale sul cessate il fuoco e sullo stop degli attacchi israeliani su Rafah.

Oggi la risposta sul campo: un bombardamento israeliano sulla scuola elementare di An-Nazla nel campo profughi di Jabalia.

Il bilancio del ministero della Sanità palestinese parla di 46 persone uccise, tra cui molti bambini, e 130 ferite nelle ultime 24 ore.

Israele può!

Intanto la Spagna risponde alle accuse di antisemitismo mosse dai leader israeliani.

“La guerra di Israele a Gaza è un vero genocidio e non può essere ignorata” – queste le parole del ministro della Difesa spagnolo, Margarita Robles.

“Questo non è contro nessuno, non è contro lo stato israeliano, non è contro gli israeliani, che sono persone che rispettiamo”, ha ribadito ancora per rispondere alle domande riguardo alla decisione della Spagna di riconoscere la Palestina come stato sovrano.

La mossa mira a porre fine alla violenza a Gaza, ha aggiunto il ministro.

Dello stesso avviso il vice primo ministro spagnolo Yolanda Diaz, che aveva parlato di genocidio all’inizio di questa settimana.

E in Italia?

Parole e parate, parate e parole!

Oggi a Roma in visita ufficiale, il primo ministro palestinese Mohammed Mustafa ha esortato l’Italia a compiere il passo del riconoscimento dello Stato Palestina, incontrando il premier italiano Giorgia Meloni.

La Meloni, da parte sua, gli ha risposto in politichese: “riaffermare la necessità di riavviare un processo politico che conduca ad una pace duratura basata sulla soluzione dei due Stati“, si legge in un comunicato del governo italiano.

Meloni ha anche affermato che l’Italia sostiene gli sforzi in corso per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza, fornire maggiori aiuti all’enclave e liberare i prigionieri ancora detenuti lì.

Nulla di nuovo all’orizzonte!

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