Referendum reati contro gli animali

Il Partito Animalista Italiano presenta in Cassazione 3 quesiti referendari per i diritti degli animali

RICEVO E PUBBLICO

Aumentare le Pene per chi commette reati sugli animali, arriva il Referendum. Il Partito Animalista Italiano presenta in Cassazione 3 quesiti referendari per i diritti animali

“Giustizia per gli Animali” con l’aumento delle pene per chi uccide, maltratta o abbandona animali, con questo spirito oggi verranno presentati 3 quesiti referendari per l’abrogazione degli articoli 544bis, 544ter e 727 del codice penale. E’ oramai emergenza reati sugli animali come premette l’avv. Cristiano Ceriello, presidente del Partito Animalista Italiano. Gli ultimi casi di cronaca, come il cane Aron bruciato vivo a Palermo, l’uccisione del gatto Leone scuoiato vivo in Campania o ragazzini che sempre più di frequente per girare video sui social maltrattano o uccidono animali, fanno capire come siamo in presenza di reati che destano allarme sociale, anche perchè spesso anticipano la violenza anche sugli esseri umani.

Nel silenzio del Parlamento che da anni ha nel cassetto progetti di legge per innalzare le pene per chi commette reati sugli animali e, dal canto suo, dopo aver raccolto le firme per una propria proposta di legge di iniziativa popolare battezzata “Legge Angelo” (il cane ucciso barbaramente anni fa in Calabria), il Partito Animalista Italiano ha deciso di ricorrere al Referendum per riformare la legge, abrogando parzialmente gli articoli del codice penale. Come prospetta l’avv. Ceriello, in particolare l’abrogazione parziale dell’articolo 544bis riferito a chi uccide animali, introdurrebbe un cambiamento sostanziale della pena che porterebbe in carcere chi commette questo reato così crudele. Abrogando la sola parola “mesi”, l’articolo 544 bis passerebbe dall’attuale “Chiunque, per crudelta’ o senza necessita’, cagiona la morte di un animale e’ punito con la reclusione da quattro mesi a due anni”, al nuovo testo: “Chiunque, per crudelta’ o senza necessita’, cagiona la morte di un animale e’ punito con la reclusione da quattro a due anni”. Sarebbe una modifica sostanziale della norma che, oltre ad aprire “le porte del carcere” per chi commette questo reato, renderebbe possibili le misure cautelari, oggi quasi impossibili visto l’esiguità della pena edittale, nonché impossibile la semplice condanna con decreto penale, oltre che quasi impossibile il patteggiamento. Processo, misure cautelari e carceri sarebbero dietro l’angolo per chi commette questi crimini.

Gli ultimi fatti di cronaca degli ultimi mesi, portano ad anticipare l’inizio della campagna referendaria che negli intenti del comitato promotore, di cui il Partito Animalista Italiano è capofila, era prevista per i prossimi mesi. E’ già on-line il sito ufficiale:

www.referendumgiustiziaperglianimali.it

oltre che, ancora, pronte le prossime iniziative per allestire banchetti in tutta Italia con il motto “Carcere per chi commette reati sugli animali” e “Giustizia per gli Animali”.

Partito Animalista Italiano

Ufficio Stampa

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Carletto Romeo
Presentatore radiofonico e televisivo, attore tv, cinema, teatro. Blogger e webmaster "autodidatta". Scrittore... da sempre! Ma non l'ha mai detto "pubblicamente" a nessuno! E... Mi raccomando! Anche tu che stai leggendo, non lo fare!

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