Carletto Romeo
Guardando il Tg1…
Oggi ho voluto guardare, dall’inizio alla fine, il Tg1 delle 13.30: ecco cosa ne penso.
Da qualche giorno imperversa la notizia di un crollo vertiginoso negli ascolti dei giornali mainstream, Tg1 in testa, seguito a ruota dal Corriere, LaRepubblica e LaStampa.
Volevo capirci qualcosa in più e, con molta calma, ho voluto assistere in primis al Telegiornale classico delle 13.30 del Tg1, ripeto dall’inizio alla fine, poi ho dato uno sguardo alle prime pagine online dei quotidiani in questione.
Al Tg1 la notizia su cui è stata data maggiore enfasi riguarda un giovane israeliano che ha dovuto lasciare la propria vita normale, tra musica e talent show, per imbracciare un fucile e rispondere alla chiamata alle armi del suo governo, onde “difendere tutti noi”, dai criminali terroristi che hanno causato morte e violenza il 7 ottobre 2023.
La seconda notizia, in largo anticipo sul 27 gennaio, data di ricordo dei morti ebrei di 80 anni or sono, è un servizio con protagonisti nipoti e pronipoti dei caduti di allora che, oltre a ricordare i loro familiari, ci segnalano una grande sensazione di antisemitismo avvertita in questi giorni.
Terza notizia è la “telenovela Chiara Ferragni”: aumentati i capi di imputazione per le attività legate alla beneficenza della famosa influencer, come aumentate, a suo dire, le attività degli haters, termine coniato per intendere coloro che online o di persona non perdono occasione per attaccarti, anche in malo modo. Ultimo dato in aumento riportato è quello, non mica trascurabile, del già esoso prezzo del pandoro della discordia, arrivato a cifre a 2 zeri e non è mica finita!. Mi pare chiaro no?
Poi altre notizie di giornata, tra diatribe politiche vuote e stucchevoli, tra delitti “morti e sepolti” che tornano a galla, tra note di costume e di arte: mi piacerebbe, per inciso, scoprire chi decida di parlare di un cantante anziché un altro, un film anziché un altro…
Arrivato alla fine del Tg1 e dopo aver risposto educatamente ai saluti della “giornalista-anchor-girl”… mi sono “specchiato” sullo schermo nero, con fare pensoso:
Ma dei 5.500 trattori che da ieri BLOCCANO tutta la Germania, un cenno, una parola, un servizio??? NO!
È in atto una sommossa popolare in Germania per protestare contro le politiche agricole suicide dell’Europa guidata da Ursula von der Leyen e spalleggiate anche da diversi indirizzi politici nazionali, lontani anni luce dai reali interessi della gente comune.
Ma i vertici europei, volenti o nolenti, devono inginocchiarsi e dire OBBEDISCO.
Ed i media, al soldo di chi offre di più, devono scrivere e riportare ciò che più fa comodo a LORO!
Sempre ammesso che sia l’Europa a dettare tali norme…
Il dubbio che dietro ci sia la mano lunga dei nostri “amici e protettori” di oltre oceano, rimane e non va via facilmente!
Prima il gas…
Poi il grano…
Poi?
NON UNA PAROLA SUL GENOCIDIO IN CORSO A GAZA A DANNO DEI PALESTINESI…
ORA, IN QUESTO ISTANTE…
NON 80 ANNI FA…
ORA…
NON UNA PAROLA SUGLI INTERVENTI VERGOGNOSI e non da persone civili ad opera del ministro della difesa israeliano, che testualmente dice e promette di voler e poter fare ciò che sta facendo a Gaza, anche a tutto il resto, Cisgiordania, Libano e…
Aluf Yoav Gallant, segnatevi questo nome, perché lo ricorderemo a lungo…
Costui e, ovviamente, il suo capoccia Benjamin Netanyahu, sono i principali responsabili della piega di violenza, del genocidio a cui assistiamo ogni giorno in colpevole silenzio.
Una operazione di annientamento di un intero popolo, “lucida”, pianificata da tempo e covata da anni sotto i cadaveri “casuali” dei bambini palestinesi.
Il 7 ottobre è stata la “liberazione” per questi due boia: grazie alla sortita di Hamas, costoro hanno avuto il “lasciapassare” per mettere in pratica ciò che perseguono da sempre:
“lo sterminio di un popolo”.
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