Carletto Romeo
Toro Seduto… Storia o Presente?
La storia americana con protagonista un capo indiano, un nativo, che oggi sarebbe chiamato terrorista dai giornalisti mainstream.
A rileggere la storia degli Stati Uniti d’America, voglio ricordare come il 15 dicembre del 1890 veniva ucciso il famigerato Toro Seduto, ad opera di un poliziotto dell’Agenzia Indiana durante uno scontro tra nativi americani e polizia locale a Fort Yates.
Toro Seduto, figlio di un capo minore della tribù Hunkpapa, era nato nel 1831 nella zona del fiume Grand River nel Sud Dakota. Il suo primo nome, da giovanissimo, è stato “Hakada” o “Jumping Badger”, ossia Tasso che salta. A 10 anni, dopo aver ucciso un giovane bufalo con una freccia, ottenne il nome del padre “Buffalo Bull Sitting Down”, che correttamente tradotto significa Bufalo Seduto, diventato comunemente Toro Seduto.
Toro Seduto partecipò a numerose battaglie, come la guerra di Coda Chiazzata, quella di Nuvola Rossa e quella delle Black Hills. Il 25 giugno del 1876 il Settimo Cavalleggeri del colonnello Custer, violando il trattato di Fort Lamie stipulato nel 1968 tra gli Usa e le tribù Sioux che prevedeva l’assegnazione ufficiale ai nativi americani del Wyoming e della regione del Powder River, attaccò alcune tribù native sul loro campo, vicino al fiume Little Bighorn, prevedendo una facile vittoria sui “pellerossa”.
Toro Seduto, insieme ad altri due grandi capi indiani, Cavallo Pazzo e Fiele, si era alleato con i Cheyenne e aveva schierato più di 3.500 Sioux. La vittoria dei nativi fu inesorabile e si narra che il colonnello Custer fu tra gli ultimi a essere ucciso. Dopo la sconfitta a Little Bighorn, il governo statunitense dichiarò di non sentirsi più vincolato dal Trattato di Fort Laramie. Gli americani intrapresero quindi nuove irruzioni nelle terre Sioux, costringendo molti “pellerossa” ad arrendersi.
Toro Seduto, accusato di aver scatenato il massacro di Little Bighorn, rifiutò di arrendersi e, nel maggio del 1877, si trasferì con la sua tribù nello Saskatchewan, in Canada. Ai piedi della Wood Mountain rimase in esilio per molti anni, nonostante il perdono presidenziale e l’opportunità di ritornare.
È storia!
O è presente?
A me il dubbio rimane…
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