Momento delicato per i Consorzi di Bonifica, oggetto di una riforma in corso e di un attacco diretto ad opera del procuratore Nicola Gratteri.

Nell’occhio del ciclone da qualche tempo, gli enti definiti Consorzi di Bonifica.

A ragione o a torto, sono spesso oggetto di considerazioni sia politiche che “terra terra”, mi si passi il termine!

In considerazione del fatto che è proprio sulla TERRA, ovvero il terreno di TUA proprietà, che tali enti si sostituiscono allo Stato, richiedendo contributi, gabelle e decime…

Ma, almeno io che sono ignorante, ogni volta la domanda che mi pongo è sempre la stessa:

Perché devo pagare questo ente? Su che base? Quale beneficio mi arreca? Cosa ha fatto per il mio terreno?

Il presidente della regione Calabria Roberto Occhiuto ne ha fatto una questione di principio, chiedendone l’accorpamento insieme ad altri enti sovvenzionati dallo Stato.

Addirittura ne ha fatto un baluardo, pena, parole sue, le dimissioni!

Ed ecco anche le “uscite senza mezze misure” del procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, che definisce i consorzi di bonifica, enti di mero assistenzialismo senza alcuna utilità comprovata!

E visto che c’era, il procuratore ha pensato bene di inserire nel calderone, oltre ai consorzi di bonifica, anche i Gal e i Forestali.

Le testuali parole di Gratteri:

“Ho sempre conosciuto in Calabria i Consorzi di bonifica, in particolare quelli della Jonica reggina, come enti che non hanno mai fatto nulla o quasi nulla. Noi proprietari di appezzamenti di terreno paghiamo i Consorzi di bonifica ma non abbiamo mai visto la presenza fisica dei rappresentanti dei Consorzi di bonifica dire ‘controlliamo questo scolo’, ‘controlliamo questo torrente’, ‘vediamo se bisogna consolidare questo territorio con un progetto’. Nulla, il nulla del nulla. Non vorrei che si continuasse con questa non presa di posizione o di non responsabilità, bisogna dimostrare di esistere e giustificare lo stipendio ogni giorno”.

Una bomba!

Io, ignorante come sempre, non aggiungo altro!

Forse può essere utile la mia piccola esperienza diretta sul territorio:

Il consorzio di bonifica di Caulonia per anni ha emesso ruoli di pagamento di un tributo che definirei “a strascico” (altra licenza dello scrivente), per tutti i proprietari di terreni.

Ricordo i miei avi con somme di circa 25.000 lire, poi 30.000, poi…

Fino ad oggi, la somma raggiunta di euro 42 annuali…

Per anni non abbiamo mai capito a che pro! Quale utilità, quale miglioria, quale BONIFICA?

Nel 2020 il colmo della storia: lo stesso consorzio di bonifica di Caulonia, è responsabile della realizzazione di una strada, ideata e gestita con tanto di espropri dei terreni adiacenti.

La strada nasce, poi subito viene chiusa, abbandonata tanto da diventare una foresta Amazzonica in piena Calabria, inaccessibile e soprattutto pericolosissima.

Il consorzio, sempre lui, che dovrebbe gestire, tutelare i terreni su cui grava con il proprio balzello, non solo NON lo fa, ma non provvede nemmeno alla pulizia e alla manutenzione di tale strada, SUA creatura.

In pieno agosto 2020, complice una due giorni di vento a 70 kmh, ecco l’incendio, pardon gli incendi, inevitabili visto il degrado e l’abbandono della foresta di cui sopra.

I poveri terreni vicini, nonostante fossero puliti e curati dai rispettivi proprietari, subiscono le fiamme di dimensioni apocalittiche che dall’interno della foresta infernale, alimentate dal vento, raggiungono tutto e tutti.

Personalmente ho contato numero 7, SETTE, piante di ULIVO BRUCIATE!

Inutile aggiungere altro!

Ah, ti chiederai cosa avrò detto o esclamato alla ricezione del bollettino di pagamento del consorzio di bonifica annuale, all’indomani dell’incendio!

E tu? Cosa ne pensi? Hai le risposte alle mie domande?

Ha ragione Gratteri?

Bisogna fare dei distinguo?

Imporre tributi, “pretendere le decime”, fra un po’ tassare anche l’aria…

Ma per cosa?

Chiedo a chi è meno ignorante di me di correggermi, se sto sbagliando!

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