Carletto Romeo
Politici italiani: aumento indennità e ritorno dei vitalizi
Un movimento politico trasversale è in atto in Italia, con aumenti di indennità e ripristino dei vitalizi.
Dopo anni di tagli ai privilegi, ecco tornare all’attacco la casta, termine omni comprensivo di tutti i politici e politicanti con funzioni di potere.
Un dato eclatante, fra i tanti, è l’abolizione del taglio dei vitalizi al Senato e l’aumento delle indennità dei capigruppo alla Camera, come se prima d’ora prendessero noccioline…
Dalle Alpi a Lampedusa tutti, chi più chi meno, stanno cercando di riprendere ciò che hanno sempre considerato “cosa loro”, ovvero stipendi, indennità e, chi si rivede, i vitalizi.
Aumenti degli stipendi per governatori, consiglieri regionali, sindaci, assessori e consiglieri comunali. In alcuni casi, aumenti incomprensibili rispetto al resto del mondo reale.
Ecco regione per regione alcune novità che faranno tanto piacere a chi combatte tutti i giorni per arrivare a “fine mese”, pagando in prima persona gli errori di politici, governo nazionale ed Europa.
In Friuli Venezia Giulia è stato varato un aumento dell’assegno dei vitalizi per gli ex componenti del consiglio regionale, adeguandolo all’inflazione. La capogruppo del Movimento 5 Stelle ha protestato contro questi aumenti improvvisi, ma la sua richiesta di approvare una norma per evitarli è rimasta senza successo.
In Toscana, invece, l’aumento dei vitalizi e dello stipendio dei consiglieri regionali è stato bloccato grazie a una norma che non è stata impugnata dal governo Meloni, dimostrando così che certi automatismi possono essere fermati.
In Sicilia si è assistito a un blocco solo apparente. Durante l’approvazione del bilancio interno dell’Assemblea regionale, i 70 deputati sembravano non essersi accorti che l’assegno era aumentato di 850 euro al mese, in aggiunta ai già “generosi” 9.000 euro netti mensili.
Dopo le polemiche, qualcuno ha preso posizione. Antonello Cracolici del Partito Democratico ha difeso l’autonomia dell’Assemblea, sostenendo che gli attacchi contro di essa erano ingiustificati. Anche il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno di Fratelli d’Italia, ha proposto una norma riparatrice per contrastare la Casta, congelando l’adeguamento Istat per 4 anni. Tuttavia, questo congelamento non riguarda l’aumento di 850 euro che rimane nelle buste paga dei 70 deputati, ma solo gli adeguamenti futuri.
Alcuni consigli regionali hanno aumentato lo stipendio di soli 300 euro, come in Sardegna, mentre altri hanno legato l’aumento futuro a quello degli stipendi dei dipendenti regionali, come in Trentino Alto Adige, dove i vitalizi sono stati incrementati del 3,8% per tre anni.
In molte regioni, come in Puglia, si è deciso di ripristinare l’assegno di fine mandato, che era stato abolito nel 2013. La stessa tendenza si riscontra in molti comuni, in base a una norma generale dello Stato del 2021, spesso senza considerare la situazione economica reale degli enti locali.
A Roma, i consiglieri comunali hanno approvato una delibera lo scorso aprile che prevede quasi il raddoppio dello stipendio, ma inizialmente era stata bocciata dalla Corte dei conti perché mancava la previsione di spesa.
A Verona, con una determina del segretario generale, sono state stabilite nuove indennità, con lo stipendio del sindaco aumentato da 6.767 euro a 9.672 euro al mese.
A Palermo, i consiglieri comunali hanno effettuato una sorta di sciopero bianco, non raggiungendo il numero legale delle sedute per diverse settimane. Adesso, si promette che almeno il 50% dell’aumento dell’indennità sarà coperto dai fondi della Regione, nonostante il suo debito di 5 miliardi di euro.
E tu come giudichi tali aumenti?
Tu, che non arrivi a 1.000 euro di stipendio…
Tu, invalido con un assegno di 527 euro per l’accompagnatore…
Tu, con tariffa oraria di 6 euro quando sei fortunato…
Tu…
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