Roma: Arriva oggi in Cdm il disegno di legge per il divieto alla produzione di carne sintetica.

Nell’ordine del giorno del Consiglio dei ministri di oggi pomeriggio, anche un disegno di legge che riguarda gli alimenti e i mangimi sintetici. “Per assicurare la tutela della salute umana e degli interessi dei cittadini nonché preservare il patrimonio agroalimentare“

L’esecutivo del governo Meloni, dopo quello sulle farine di insetti, per iniziativa del ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, si lancia contro la produzione sintetica in Italia.

Dopo gli studi di alcuni Paesi extra europei per commercializzare tali alimenti artificiali e dopo il via libera degli Stati Uniti alla produzione in laboratorio della carne di pollo derivante da cellule animali, ecco le prime contromisure del governo italiano

Della bozza di legge composta da sette articoli, che già circola in rete, ecco alcuni passaggi:

“La presente legge detta disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti sintetici“

“comprende sia gli alimenti destinati al consumo umano che i mangimi destinati al consumo animale“

“Tra gli alimenti sintetici quello su cui si è concentrata maggiormente la ricerca e la produzione è la carne che è il risultato di un processo di coltivazione cellulare operata in laboratorio su cellule animali staminali“

“Lo status della ricerca e della sperimentazione degli alimenti sintetici sembra essere ad una fase embrionale, tale per cui non si è nelle condizioni, scientifiche soprattutto, di poter escludere che tali alimenti prodotti artificialmente, non abbiano delle conseguenze negative per la salute degli esseri umani“.

“Non è affatto verificato quale sarà l’effetto che il consumo di alimenti sintetici potrebbe generare”

“con riferimento alla sostenibilità dei prodotti di natura artificiale, non vi sono evidenze scientifiche che dimostrino potenziali vantaggi per l’ambiente“.

“scienziati e ricercatori mettono in guardia anche dai rischi che tale produzione industriale potrebbe arrecare ai sistemi agricoli”.

“le carni coltivate possono richiedere l’uso di antibiotici per garantire ambienti di crescita sterili. I residui di antibiotici possono persistere nei prodotti e contribuire alla diffusione di agenti patogeni resistenti agli antibiotici“.

“nel corso di una sperimentazione l’assunzione di alimenti ultra-lavorati è stata associata a un rischio più elevato di malattie cardiovascolari complessive“.

“si è ritenuto pertanto di intervenire precauzionalmente a livello nazionale per tutelare interessi che sono legati alla salute e al patrimonio culturale“.

Gli operatori che violeranno le disposizioni saranno soggetti alla sanzione amministrativa pecuniaria “da un minimo di euro 10.000 fino ad un massimo di euro 60.000 ovvero fino al 10 per cento del fatturato totale annuo realizzato nell’ultimo esercizio chiuso anteriormente all’accertamento della violazione, quando tale importo è superiore a euro 60.000, oltre alla confisca del prodotto illecito”.

Oltre alle sanzioni viene imposto lo stop “a contributi, finanziamenti o agevolazioni o altre erogazioni dello stesso tipo, comunque denominate, concessi o erogati da parte dello Stato, da altri enti pubblici o dall’Unione europea per lo svolgimento di attività imprenditoriali” e si prevede “la chiusura dello stabilimento di produzione per un periodo minimo da un anno e sino a tre anni“.

Le autorità competenti per i controlli saranno “il Ministero della salute, le Regioni, le aziende sanitarie locali, il Comando carabinieri per la Tutela della salute, attraverso i Nuclei Antisofisticazione territorialmente competenti, il Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari”.

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