23 anni senza Lucio Battisti

23 anni senza Lucio Battisti, 9 settembre anniversario della morte del più celebre e innovativo cantautore italiano.

23 anni senza Lucio Battisti


Il 9 settembre 1998, 23 anni fa, moriva a Milano Lucio Battisti.
Forse il cantautore più celebre e innovativo della storia della musica italiana, con oltre 25 milioni di dischi venduti.
Autore di brani memorabili con Mogol prima e… anche senza Mogol poi.

Ricordo particolarmente il momento esatto in cui abbiamo saputo della triste notizia, proprio la mattina del 9 settembre 1998, “casualmente” ero a Londra con altri amici… tutti basiti e senza parole, anche per le modalità super discrete o quasi segrete dell’avvenimento, tanto che ancora oggi non è chiarissima la causa della morte.

Tutti però eravamo consapevoli che quella sarebbe stata una data “storica da ricordare”… purtroppo!

A maggior ragione col vezzo tipicamente umano di “rendere onore ai grandi solo dopo il trapasso”.

Quello che oggi vorrei sottolineare è il suo rapporto con il pubblico e i media di allora!
Mi ha sempre colpito, ho sempre colto un suo distacco, che non vuol dire essere Vip o sentirsi chissà chi! Io ho colto invece sempre la difficoltà dell’uomo “Lucio Battisti” a convivere col personaggio “Lucio Battisti”.

Timidezza?
Incapacità di gestire le “emozioni”?
Autonomia e senso di Libertà alla ennesima potenza?

Ecco ciò che scrive all’indomani della scelta di non esibirsi più in concerto dopo il tour-estate 1970:
«Intanto, non vivi e, come ho detto, io intendo seguire questa professione, intendo guadagnare, intendo divertirmi, intendo avere successo, ma intendo anche vivere. […] Non solo, ma le ripercussioni più grandi quali sono? Proprio quelle del lavoro: e chi me lo dà il tempo di stare la mattina, da quando mi alzo, dalle otto alle quattro del pomeriggio, con la chitarra a suonare? Perché, ripeto, le canzoni mica scaturiscono così. […] Intendo conservare la mia autonomia, la mia personalità per quanto possibile, e una delle cose che ti spersonalizzano al massimo sono le serate.»

Ed ecco le sue parole in merito all’essere giudicato esclusivamente per la musica composta, eliminando qualsiasi altro fattore “di disturbo”:

«Un musicista, se la propria musica comunica ed emoziona realmente, non ha nulla da spiegare e null’altro da aggiungere a quello che si ascolta nei suoi Lp.»

«Non faccio tournée né spettacoli perché mi sembra di vendermi, di espormi in vetrina: io voglio che il pubblico compri il disco per le qualità musicali e non per l’eventuale fascino del personaggio.»

Altre testimonianze che voglio riprendere oggi sono quelle relative ai “distacchi” più importanti, prima l’addio alle interviste pubbliche, ecco le sue parole nella sua ultima intervista del 1979:

«Tutto mi spinge verso una totale ridefinizione della mia attività professionale. In breve tempo ho conseguito un successo di pubblico ragguardevole. Per continuare la mia strada ho bisogno di nuove mete artistiche, di nuovi stimoli professionali: devo distruggere l’immagine squallida e consumistica che mi hanno cucito addosso. Non parlerò mai più, perché un artista deve comunicare solo per mezzo del suo lavoro. L’artista non esiste. Esiste la sua arte.»

Poi la fine della collaborazione con Mogol:

«Il nostro rapporto è il rapporto di due persone di questo tempo che dopo tanti anni di lavoro assieme […] improvvisamente, per divergenze di interessi, si sono messi ognuno su una sua rotaia, su una sua strada, per cui adesso da quattro o cinque anni a questa parte ci vediamo al massimo un mese all’anno. […] È l’esperienza di due persone che stanno diventando completamente diverse.»

E se oggi Lucio Battisti fosse ancora con noi?
Oggi avrebbe 77 anni e…
Sarebbe “nascosto” o “protetto”, come da anni giustamente fa Mina?

Come pensi avrebbe “metabolizzato” tutti i cambiamenti a volte radicali, a volte spregiudicati, a volte senza senso, a cui il mondo della musica e dello spettacolo ci ha abituati in questi anni?

Innovatore e creativo come solo un genio può essere, quale direzione pensi possa aver dato alla sua produzione artistica?
Avrebbe resistito alle tentazioni del business, vedi campagne telefoniche varie ed eventuali?

Bella domanda…

Chissà…

Lucio Battisti… ci manchi molto!


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Carletto Romeo
Presentatore radiofonico e televisivo, attore tv, cinema, teatro. Blogger e webmaster "autodidatta". Scrittore... da sempre! Ma non l'ha mai detto "pubblicamente" a nessuno! E... Mi raccomando! Anche tu che stai leggendo, non lo fare!

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